“Si vive di più andando per 5 minuti alla massima velocità, su una moto come questa, di quanto non faccia certa gente nel corso di una vita intera”, aveva confidato Marco Simoncelli a un giornalista. Certamente il giovane campione del mondo di Moto Gp la vita, per come la intendeva lui, aveva avuto modo di assaporarla in pieno. Oggi “Sic”, come lo chiamava il suo migliore amico, Valentino Rossi, avrebbe compiuto 30 anni.
Valentino, l’amico di sempre. Che quel maledetto giorno, il 23 ottobre del 2011, lo ha travolto. Alla curva numero 11, al secondo dei 20 giri della gara, sul circuito di Sepang, in Malesia. Una tragedia nella tragedia. Simoncelli cade, scivola insieme alla moto verso l’esterno della curva, ma finisce per ritrovarsi nella traiettoria di Colin Edwards e dell’amico fraterno, Rossi. Una curva come tante, ne aveva fatte a migliaia. Il centauro di Cattolica morirà a 24 anni in seguito ai traumi riportati alla testa, al collo e al torace.
Ieri sera al Teatro Celebrazioni di Bologna si è svolto l’evento “Buon Compleanno Sic”, in onore del centauro, nato il 20 gennaio del 1987: il ricavato andrà alla Fondazione che porta il nome del pilota. Sul palco, ad aprire la cerimonia, il padre del campione, Paolo Simoncelli: ”Nel motomondiale e nelle corse in moto oggi c’è un livello di sicurezza altissimo” spiega il papà. “Marco è morto – racconta il genitore – nel circuito più sicuro al mondo. Purtroppo dove c’è velocità, c’è pericolo”.
Ma “Sic”, oltre a rimanere nei cuori di tutti i tifosi del Moto GP, è ormai un vero e proprio simbolo dello sport: a lui la casa di moda Pitti uomo ha dedicato un’intera collezione di abbigliamento sportivo e casual da bambino, realizzata con la griffe emiliana Happiness, che riporta sulle stoffe loghi, numeri e simboli legati al pilota. Qualcuno chiede al padre, Paolo Simoncelli, presente allo stand del brand, come avrebbe immaginato suo figlio oggi. ”Con i suoi capelli ricci, sempre sorridente”, dice.