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HomeCronaca Obama commuta la pena per Chelsea Manning. Divulgò segreti militari a WikiLeaks

Obama grazia Manning
divulgò segreti militari
e documenti a WikiLeaks

La promessa di Assange:

«Se la liberi mi consegno»

di Davide Di Bello18 Gennaio 2017
18 Gennaio 2017

epa05725267 US President Barack Obama attends White House Press Secretary Josh Earnest's last press briefing, in the White House Briefing Room in Washington, DC, USA, 17 January 2017. Earnest served as Obama's press secretary for the president's last two and a half years in office. EPA/ANDREW GOMBERT

La vicenda Wikileaks si arricchisce di un nuovo, e sorprendente, capitolo. Barack Obama ha infatti deciso di commutare la pena a Chelsea Manning, l’ex soldato Bradley Manning, ora transgender, accusato di aver passato documenti militari e diplomatici segreti a Wikileaks.

Condannata a 35 anni Manning ,che ora ha 29 anni, sarà liberata il prossimo maggio invece che nel 2045, dopo aver scontato sei anni di carcere. Sulla decisione hanno influito le gravi condizioni di salute della detenuta che, da transgender, scontava la pena in un penitenziario maschile e aveva tentato due volte il suicidio.

Da analista dei servizi segreti, Manning gestiva una grande mole di dati e documenti. Ne aveva passati circa 700 mila a Julian Assange, fondatore di WikiLeaks, sulle vittime civili nei bombardamenti in Iraq e in Afghanistan da parte dell’esercito americano, e sul blitz aereo in cui erano stati uccisi due reporters della Reuters. Lo stesso Assange si era speso per la sua fonte, promettendo di consegnarsi alla giustizia se Manning fosse stata rilasciata. Il fondatore dell’organizzazione ha esultato su twitter ringraziando “tutti coloro che hanno fatto campagna per la clemenza a Chelsea Manning e reso possibile l’impossibile”. Resta da vedere se manterrà fede alla sua promessa.

La circolazione di una così ingente quantità di documenti, anche se non del grado più alto di riservatezza, ad opera di un esponente di basso grado gerarchico, aveva gettato parecchie ombre sul sistema di coordinamento delle informazioni tra Pentagono e Dipartimento di Stato e messo profondamente in imbarazzo gli Stati Uniti.

La decisione ha già scatenato polemiche e reazioni sdegnate da parte del partito Repubblicano, sullo sfondo delle nuove accuse dell’Intelligence Usa a WikiLeaks di aver fatto da cassetta postale ai recenti hackeraggi russi nelle elezioni americane. Il senatore Tom Cotton ha dichiarato di «non capire perché il presidente provi compassione per qualcuno che ha messo in pericolo la vita delle nostre truppe, dei diplomatici, dell’Intelligence e di alleati. Dovrebbe esser trattato come un traditore e non come un martire».

Manning si è vista accettare la domanda di commutazione della pena, dopo il secondo tentativo di suicidio, a pochi giorni dalla fine dell’era Obama e dall’insediamento di Donald Trump, con cui probabilmente non ne avrebbe beneficiato. La notizia arriva nel giorno della in cui la portavoce del ministero degli esteri russo Maria Zakharova ha annunciato che Russia ha esteso per altri due anni il permesso di soggiorno ad Edward Snowden, protagonista dell’altro scandalo di divulgazione del Datagate, smentendo le indiscrezioni per cui Putin avrebbe regalato a Trump, per il suo insediamento, l’estradizione dell’ex informatico della Cia.

 

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