Che internet sia un’arma a doppio taglio, l’hanno capito tutti oramai. Non sembra, però, essere più necessario addentrarsi nel Deep Web per trovare il peggio: su Facebook stanno emergendo sempre più gruppi in cui migliaia di uomini commentano nei modi più volgari e fantasiosi normalissime foto di donne. Immagini di vita quotidiana, dove una ragazza che sorride o una donna in palestra diventano l’oggetto delle fantasie di qualche sconosciuto. Numerosi sono gli appellativi a sfondo sessuale, nonostante si tratti di scatti innocenti, perché la vera colpa è essere donna.
Questi gruppi giacciono lì, nel baratro della misoginia di Facebook, e raggiungono 20mila iscritti e oltre. Essendo gruppi chiusi, è possibile accedervi solo tramite l’approvazione di uno degli amministratori. I nomi sono espliciti e di cattivo gusto, come “Giovani fighette per porci bavosi” o “Cagne in calore”, con più di 19mila iscritti. Quello che stupisce è che tra i sei amministratori dell’ultimo gruppo citato, ben quattro sono donne. Si vede un po’ di tutto: chi posta la foto della propria compagna in déshabillé, a sua insaputa, e chi getta fango su qualche ex. “Se c’è qualcuno interessato, in privato posso dire dove può trovarla”, afferma un utente, come se le donne fossero oggetti. In alcuni casi, le donne vengono considerate alla stregua di figurine di calcio: alcuni ragazzi si scambiano privatamente le foto delle proprie compagne. Tanti sono anche i commenti di uomini che descrivono nel dettaglio in quale modo forzerebbero una donna ad un rapporto sessuale.
Il fenomeno è nato in Australia ed è arrivato poi in Europa. In Italia l’articolo 167 del codice della privacy prevede la reclusione da uno a sei mesi per la pubblicazione di foto senza consenso. Aleggia però un certo scetticismo sull’applicazione di queste norme: nonostante Facebook abbia comunicato a Fanpage.it di aver rimosso i gruppi in questione, tutt’ora se ne trovano tanti. Anche Mentana ha dedicato uno dei suoi stati sul social al tema. “Tutte le donne che si sono rivolte a Facebook sono state rimbalzate con motivazioni patetiche, e con la beffa del suggerimento boomerang di bannare quelle pagine” ha affermato il direttore del Tg La7. È bene ricordare che l’Italia è il paese dove 3 milioni e 466 mila donne hanno subito stalking nell’arco della propria vita e in cui i femminicidi sono in costante aumento. La violenza non è solo quella fisica, è un concetto molto più sottile e, come disse la scrittrice Mary McCarthy, “nella violenza ci dimentichiamo chi siamo”.