Sembrerebbe diminuito il numero dei consumatori di marijuana, dopo la legalizzazione nei 28 paesi Usa. A rivelarlo, uno studio del National Institute on Drug Abuse (NIDA).
Nel 42esimo rapporto “Monitoring the Future” si legge come questi non sono affatto dati scontati.
Nell’indagine sono stati coinvolti oltre 45mila studenti di istituti pubblici e privati.
Il calo più significativo si è riscontrato soprattutto tra i giovani in età da college. Anche tra i ragazzi tra i 13 e i 14 anni, il consumo è diminuito dal 5,4% del 2016 al 6,5% dell’anno precedente, così come tra loro l’uso giornaliero è passato dal 1,1% allo 0,7%.
La tendenza alla diminuzione è confermata anche in Colorado dove, da quando è permesso agli adulti fare un uso ricreativo della sostanza stupefacente, si è registrato un analogo calo del consumo tra i più giovani.
Sulle ragioni di questo calo ci sarebbero diverse teorie, dalle campagne di prevenzione, che possono aver svolto un ruolo fondamentale, ai social network. Alcuni, invece, attribuiscono questo merito alla legalizzazione: a pensarla così è Tom Angell, capo del movimento Marijuana Majority.
”Strapparla la marijuana dalle mani della criminalità per regolamentarne la diffusione non può che limitarne l’uso soprattutto tra gli adolescenti”, sostiene Angell. Anche perché diventa sempre più difficile trovarla.
L’unico dato che ancora preoccupa, sottolinea l’esperta Nora Volkow, direttore del National Institute on Drug Abuse, è l’incremento del consumo che interessa invece la fascia di età tra i 18 e i 24 anni.
Questo studio si unisce ad un altro simile, condotto nel dicembre 2016: sempre secondo il NIDA è diminuito anche il ricorso a droghe illecite, come eroina, cocaina o narcotici, da parte dei teenager americani. Ai minimi anche il consumo di alcool e tabacco.