Dopo il secondo scrutinio della plenaria del Parlamento Europeo risulta ancora in testa il popolare Antonio Tajani con 287 voti, tredici in più rispetto alla prima votazione, mentre il socialista Gianni Pittella ha raccolto 200 preferenze, diciassette in più di prima. Ci sono poi Forenza con 42 voti, Lambert 51, Rebega 45, Stevens 66.
Continuano intanto i botta e risposta tra i sostenitori die due candidati, in particolare dopo l’accordo, poche ore prima del voto, tra Ppe e Alde. Il capogruppo dei popolari, Manfred Weber, ha attaccato i socialisti dicendo che «purtroppo Gianni Pittella e altri hanno scelto la battaglia, lo scontro e la divisione: hanno costruito muri. Il Ppe – ha detto Weber – ha invece cercato di costruire ponti e questa è la strada che perseguiremo». A fargli eco il capogruppo di Area popolare alla Camera, Maurizio Lupi che ha sottolineato come la candidatura di Tajani dovrebbe essere un segnale per una strada similare da percorrere in Italia, ovvero con la creazione di un partito popolare, per «dividersi dalla strada degli estremisti e dei lepenisti». Sempre oggi Weber ha fatto sapere che il gruppo Alde e Ppe sosterranno Donald Trusk per la rielezione al Consiglio Europeo e il partenariato con il presidente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker.
Questa mattina, sul fronte di appoggio a Pittella, erano stati i due capigruppo dei Verdi, Philippe Lamberts e Ska Keller, a schierarsi contro la candidatura di Tajani, affermando che, con una sua eventuale elezione, «il Parlamento resterebbe un’istituzione sottoposta a Commissione e Consiglio e per questo la situazione non è delle più rosee». I socialisti, infatti, hanno ribadito più volte la loro opposizione all’ipotesi che tutte e tre le presidenze delle principali istituzioni europee siano ricoperte da esponenti del Partito Popolare; situazione che appunto si verificherebbe con l’eventuale elezione di Antonio Tajani.
Intanto tramite una nota ufficiale il Movimento 5 Stelle, nei giorni scorsi protagonista della vicenda legata al mancato accordo con Alde, ha fatto sapere di non sostenere nessuno dei due principali candidati, che i grillini reputano essere «figli della stagione più fallimentare nella storia d’Europa». Tajani e Pittella, hanno scritto gli eurodeputati M5S, «sono gli emissari di Renzi e di Berlusconi in Europa. Le loro scelte politiche hanno creato il vuoto di rappresentanza e la crisi dell’Unione Europea».