Che questo strano matrimonio non si potesse fare, considerate le molteplici divergenze ideologiche tra le due compagini, era nell’aria. L’accordo, che avrebbe visto l’ingresso del M5S nel gruppo ALDE in seno al parlamento europeo, è saltato per volontà dei liberali. Così ha motivato la decisione il leader Guy Verhofstadt: “Sono arrivato alla conclusione che non ci sono sufficienti garanzie di portare avanti un’agenda comune per riformare l’Europa”, ed ancora: “non c’è abbastanza terreno comune per procedere con la richiesta del Movimento 5 Stelle di unirsi al gruppo Alde […] rimangono differenze fondamentali sulle questioni europee chiave”.
L’attenzione adesso si sposta sul fronte interno al Movimento. Quando nel giugno 2014, a seguito delle elezioni europee, sul blog di Beppe Grillo si tenne la consultazione per scegliere a quale eurogruppo appartenere i militanti non ebbero dubbi: 78% a favore del gruppo EFD, insieme allo UKIP di Nigel Farage, leader dell’estrema destra britannica, principale sostenitore della Brexit ed antieuropeista per eccellenza. La base esprimeva dunque una volontà, nettamente maggioritaria, che ricalcava quella del leader.
Due giorni fa, i militanti grillini, sono stati nuovamente chiamati a pronunciarsi sul blog circa la collocazione nel parlamento europeo, avendo a disposizione tre possibili scelte: restare con l’EFD, migrare nel gruppo misto, oppure aderire all’ALDE (come indicato dal “garante” del movimento). Nuovamente la volontà degli iscritti ha, con un sonoro 78,5%, ricalcato inoppugnabilmente la via indicata dal capo.
L’ALDE è un gruppo del parlamento europeo costituito da due partiti europei: Partito Alleanza dei Democratici e dei Liberali per l’Europa (Alde), e Partito Democratico Europeo (Pde). Si tratta di una formazione centrista, liberale, ma soprattutto fortemente europeista. Alla vigilia delle elezioni europee del 2014 il leader della compagine, il belga Guy Verhofstadt, aveva definito Grillo “avversario del cittadino”, per via delle sue posizioni nazionaliste a favore dell’uscita dall’Euro per il ritorno alla Lira. Seppur alla fine del 2013 era circolata la notizia, infondata e poi smentita, dell’adesione del M5S all’Alde, a nessun analista sarebbe mai venuto in mente di immaginare uno “sposalizio” tra queste formazioni così opposte sui temi che riguardano l’Unione Europea.
L’annuncio di Grillo ha spiazzato non pochi osservatori e, a dispetto del risultato plebiscitario della consultazione, si fa fatica a trovare sul blog commenti di approvazione: «Spero non succeda mai più di organizzare una votazione online in questo modo, stiamo perdendo credibilità, una figura di m. gigantesca», scrive Giuseppe Donnola
Romano Calvo si esprime così: «Grillo, ti seguo e voto da molti anni ormai, ma di cazzate ne stai facendo veramente troppe. Comincia a venirmi qualche dubbio sulla tua preparazione politica. Comincio a pensare che con te non riusciremo mai a cambiare le cose».
«Il M5S è impazzito. Troppe figuracce una di seguito all’altra. Basta! Io credo che questo sia l’inizio della fine», è il commento di Luce B.