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di pace con i ribelli

Assad: pronti a trattare
su tutto negli accordi
di pace con i ribelli

Il leader siriano è possibilista

su passo indietro come presidente

di Fabio Simonelli09 Gennaio 2017
09 Gennaio 2017

Syria's President Bashar al-Assad answers questions during an interview with al-Manar's journalist Amro Nassef, in Damascus, Syria, in this handout photograph released by Syria's national news agency SANA on August 25, 2015. Syrian President Bashar al-Assad said he was open to the idea of a coalition against Islamic State but indicated there was little chance of it happening with his enemies, casting further doubt on a Russian plan to forge an alliance against the militant group. REUTERS/SANA/Handout via Reuters ATTENTION EDITORS - THIS PICTURE WAS PROVIDED BY A THIRD PARTY. REUTERS IS UNABLE TO INDEPENDENTLY VERIFY THE AUTHENTICITY, CONTENT, LOCATION OR DATE OF THIS IMAGE. FOR EDITORIAL USE ONLY. NOT FOR SALE FOR MARKETING OR ADVERTISING CAMPAIGNS. THIS PICTURE IS DISTRIBUTED EXACTLY AS RECEIVED BY REUTERS, AS A SERVICE TO CLIENTS - RTX1POV8

Bashar Al Assad sembra disposto a cambiare rotta. Il presidente siriano si dice pronto a «negoziare su tutto» nei negoziati di pace previsti ad Astana, in Kazakistan. Al momento però non è stata fissata alcuna data e non si sa chi rappresenterà i ribelli. In dichiarazioni fatte ai media francesi, riportate dall’agenzia siriana Sana, Assad ha aggiunto che il cessate il fuoco mediato da Russia e Turchia è stato spesso violato dai ribelli. Ha anche difeso il recente raid dell’esercito, volto a riconquistare Wadi Barada, una valle vicino Damasco controllata dai rivoluzionari. Era infatti la principale risorsa idrica della città. Come riporta il giornale inglese The Indipendent, ci sono stati disaccordi tra le forze governative e il gruppo conosciuto come Libero esercito Siriano sul fatto che alcune fazioni presenti a Wadi Barada, legate ad al-Qaeda ed altri gruppi estremistici, facessero o meno parte della tregua.

Interrogato su un possibile passo indietro come presidente-punto chiave per gli accordi di pace- il presidente si è mostrato possibilista. «Certo, ma la mia posizione è legata alla Costituzione” il commento del leader che aggiunge: «Se vogliono discutere di questo punto devono discutere la costituzione. Qualsiasi questione costituzionale deve essere sottoposta a un referendum e il popolo dovrebbe eleggere ogni presidente».

La posizione di Assad si è notevolmente rinforzata lo scorso mese dopo la liberazione di Aleppo, l’ultima città controllata dalla milizie antigovernative nel paese. Nel frattempo le Nazioni Unite hanno dichiarato crimine di guerra il recente bombardamento degli aerei russi nel centro urbano. Infatti aveva colpito anche infrastrutture civili, come ospedali e magazzini di viveri.

In sei anni di guerra civili, sono falliti i numerosi tentativi di portare la pace nella regione, portati avanti dall’Onu. Nel complesso la guerra in Siria ha causato più di 400mila vittime e metà della popolazione del paese è rimasta senza casa.

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