Virginia Raggi rischia di essere indagata dalla magistratura capitolina. La motivazione è legata alla nomina di Renato Marra alla guida della direzione turismo del Comune di Roma. Il neo-nominato direttore è infatti il fratello del già arrestato Raffaele, ex-capo del personale del Campidoglio e fedelissimo braccio destro della sindaca 5 Stelle.
L’Autorità nazionale anticorruzione presieduta da Raffaele Cantone ha trasmesso alla procura di Roma e alla Corte dei Conti gli atti sulla nomina di Renato Marra. Nomina su cui la sindaca si era assunta piena responsabilità, ma ritenuta illegittima: è dunque questa la motivazione che comporterebbe il rischio dell’iscrizione nel registro degli indagati per abuso d’ufficio.
Un’ulteriore grana per la giunta Raggi arriva dalla bocciatura completa e totale da parte dell’OREF, l’organo di revisione capitolino, del bilancio comunale previsionale per l’anno 2017. Un fatto mai accaduto prima.
In particolare, per l’OREF, non vi sarebbe una corretta previsione “degli ingenti e imminenti oneri derivanti dai debiti fuori bilancio, dalle passività derivanti dalla gestione delle partecipate, dalla realizzazione della linea metropolitana C e dell’ammodernamento di quelle esistenti”.
Mentre le opposizioni insorgono, l’elettorato sembra spaccato a metà: secondo una indagine Centimetri per La Stampa il 54% dei romani crede sia giusto che la sindaca si dimetta, e fra le motivazioni di questa scelta il 31% degli intervistati punta il dito verso l’impossibile estraneità della Raggi stessa alle vicende giudiziarie della sua Giunta. Nel fronte dei sostenitori della prima cittadina di Roma, invece, solo il 18% crede alla sua onestà e indipendenza.