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i diciassette capolavori
rubati nel 2015

Rientrano a Verona
i diciassette capolavori
rubati nel 2015

di Rossella Melchionna22 Dicembre 2016
22 Dicembre 2016

Alcuni dei quadri trafugati al museo di Castelvecchio di Verona, 21 dicembre 2016. ANSA/ATTILI/UFFICIO STAMPA PALAZZO CHIGI ++ NO SALES, EDITORIAL USE ONLY ++

Tornano a Verona, a poco più di un anno dal furto, i diciassette capolavori rubati dal museo di Castelvecchio. Nel novembre dell’anno scorso, difatti, le tele di Rubens, Tintoretto, Mantegna, Pisanello e Caroto – solo per citare alcuni artisti – aventi un valore di circa venti milioni di euro, vennero trafugate.

Ieri, però, le opere – scortate da Dario Franceschini, ministro dei Beni e delle Attività Culturali, e da Flavio Tosi, sindaco di Verona – sono rientrate in Italia con un volo da Kiev. Nello specifico, sono state prese in consegna dal presidente ucraino, Petr Poroshenko.

«Oggi si chiude una brutta storia e queste opere tornano a casa. Ringrazio chi ha lavorato per il loro ritorno», ha affermato con convinzione Franceschini. Annunciando anche l’arrivo di domani, nel Consiglio dei ministri, del disegno di legge sui reati al patrimonio, che prevede pene più severe per furti, traffico e danni ad arte e cultura.

Il Sindaco Tosi, invece, ha sottolineato che «i veronesi amano queste opere». Non a caso, oggi il comune annuncerà un’esposizione straordinaria dei capolavori tornati a casa.

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