Lukasz Urban ha provato a deviare il tir che gli era stato sottratto ed è stato utilizzato per l’attacco al mercatino di Natale a Berlino. “L’autista polacco del tir avrebbe lottato fino all’ultimo con l’attentatore e sarebbe stato ancora in vita, nella cabina, nel momento in cui il mezzo ha investito la folla”. Lo rivela la Bild, citando fonti investigative. Secondo il tabloid tedesco, sul suo corpo sarebbero state ritrovate ferite da taglio.
«Ci deve essere stata una lotta – rivela uno degli inquirenti al tabloid – Il terrorista avrebbe colpito più volte con un coltello il 37enne polacco, il quale si sarebbe aggrappato al volante» cercando di deviare il veicolo. Quando il tir si è fermato poi, l’attentatore avrebbe ucciso l’autista con un colpo di pistola e sarebbe fuggito, conclude la Bild.
«Era un ragazzo buono, bravo e onesto» ha detto Ariel Zurawski, cugino dell’autista e titolare della ditta di trasporti polacca proprietaria del tir. «Il suo corpo è stato ritrovato in condizioni terribili: la faccia era insanguinata, gonfia e sul corpo c’era una ferita d’arma da fuoco. E’ chiaro che Lukasz ha dovuto lottare per la sua vita – prosegue il cugino – e non sarebbe bastata una sola persona per sopraffarlo: era alto e grosso».
«Questo è un giorno molto duro», ha dichiarato la cancelliera tedesca Angela Merkel nella dichiarazione pubblica a Berlino. Intanto sono arrivati i messaggi di solidarietà da parte degli altri leader, europei e non. “Il crimine commesso contro i cittadini civili sconvolge per la sua crudeltà e il cinismo”, ha detto il presidente russo Vladimir Putin, mentre il presidente francese Hollande ha voluto chiamare di persona la cancelliera tedesca esprimendo “il suo profondo cordoglio nonché la solidarietà di tutta la Francia”. I due leader hanno confermato la “piena mobilitazione dei servizi francesi e tedeschi per lottare contro il flagello del terrorismo e l’attuazione delle misure decise a livello europeo”.