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chieste nuove indagini
nessuna archiviazione

Alluvione Cinque terre
chieste nuove indagini
nessuna archiviazione

di Giordano Contu20 Dicembre 2016
20 Dicembre 2016

Foto LaPresse cronaca 26 10 2011 Maltempo in Liguria e Toscana Nella Foto Fango a Monterosso - Cinque Terre - People make their way in a mud covered street in Monterosso, Italy, Wednesday, Oct. 26, 2011. At least nine people have died in flash floods as torrential rains lashed Italy from the Alps to Sicily, authorities said Wednesday. Most of the victims were in Borghetto Vara, a village known for its grapes, wines and chestnuts, about 75 kilometers (45 miles) from Genoa and near the Cinque Terre, a popular vacation area. Roiling waters and mud drove through the village, collapsing at least one building. Another victim died while trying to clear gutters in the Ligurian coastal town of Monterosso, built around a small natural gulf.

L’inchiesta sull’alluvione del 2011 che investì le Cinque Terre e la Val di Vara provocando 11 morti e milioni di euro di danni necessita nuove indagini. A deciderlo è stato ieri il giudice per le indagini preliminari Mario De Bellis, che ha ordinato nuovi accertamenti e perizie per stabilire le responsabilità sui cedimenti strutturali.

La nuova linfa per un’inchiesta che rischiava di chiudersi è stata data dall’accoglimento del ricorso di un commerciante di Vernazza che subì ingenti danni. Respinta dunque la richiesta di archiviazione avanzata dal sostituto procuratore Maurizio Caporuscio la scorsa estate. A riportare la notizia è stato il stamane il quotidiano il Secolo XIX. Il nodo della questione sono le nuove perizie ordinate dal Gip per stabilire le cause dei cedimenti del parcheggio di Vernazza e della strada dei Santuari, fra Vernazza e Monterosso e Levanto, che franando si abbatterono come una valanga di fango sul paese. Da accertare anche il cedimento di un argine a Borghetto Vara e il crollo del ponte della Colombiera sulla foce del Magra. Era il 25 ottobre 2011 e il bilancio fu di sette morti a Borghetto Vara, tre a Vernazza e una a Monterosso.

Il fascicolo era stato aperto nel 2011 contro ignoti per i reati di omicidio e disastro colposo. Il processo si apre a distanza di cinque anni, accogliendo la relazione del legale del commerciante di Vernazza che parla di indagini «limitate a una ricostruzione degli eventi eseguita dal Corpo Forestale e a una perizia geologica» e «proseguite nella totale inerzia fino alla immotivata richiesta di archiviazione». Ora si dovrà fare luce sul disastro in Val di Vara e lungo il bacino del Magra.

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