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all’Istruzione arriva
l’ex sindacalista Fedeli

Giannini l’unica esclusa
all’Istruzione arriva
l’ex sindacalista Fedeli

di Antonio Scali13 Dicembre 2016
13 Dicembre 2016

L’unica bocciatura del nuovo governo Gentiloni è quella di Stefania Giannini, che con Matteo Renzi è stata al vertice del Ministero dell’Istruzione. Al suo posto arriva Valeria Fedeli. Si tratta di una delle poche novità dell’esecutivo che ieri ha giurato al Quirinale davanti al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella: sono infatti ben dodici su diciotto i ministri confermati nello stesso ruolo, Alfano invece è passato dal Viminale alla Farnesina, mentre i nuovi Marco Minniti e Luca Lotti erano già nell’esecutivo precedente come sottosegretari. Le uniche due new entry assolute sono state appunto la Fedeli e Anna Finocchiaro, che si occuperà dei rapporti con il Parlamento. Poche sorprese, dunque, tanto che le opposizioni hanno subito gridato al Renzi-bis.

Che la Giannini non sarebbe stata riconfermata – a differenza di tutti gli altri ministri uscenti – era chiaro sin da subito. L’ex coordinatrice di Scelta Civica paga il sostanziale fallimento della “Buona Scuola”, riforma sulla quale Renzi puntava molto e che invece si è rivelata un boomerang. Doveva rappresentare la prima stabilizzazione per molti insegnanti precari dopo anni di tagli, è finita invece per essere avversata proprio da coloro che dovevano beneficiarne. Il malcontento degli insegnanti, costretti a spostarsi anche a centinaia di chilometri da casa pur di lavorare, ha fatto perdere molti consensi al PD: un bacino elettorale prezioso che i democratici proveranno a riconquistare con l’arrivo a capo del Miur di Valeria Fedeli.

Nata in provincia di Bergamo nel 1949, è una senatrice del Partito Democratico e vicepresidente del Senato. Nel suo curriculum spicca un passato da sindacalista: dal 2000 fino al 2010 ha guidato come segretaria generale della Cgil la categoria dei lavoratori tessili, mentre dal 2001 al 2012 è stata presidente del sindacato tessile europeo. Poi la decisione di darsi alla politica, con la candidatura nel PD per le elezioni del 2013. «Ringrazio il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e Paolo Gentiloni per la fiducia», sono le sue prime parole da ministro. «La scuola è il luogo dove si costruisce il futuro dell’Italia, è una responsabilità che cercherò di assolvere con impegno e dedizione».

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