Non più Mitt Romney, ma Rex Tillerson. La scelta di Donald Trump per il segretario di Stato è ricaduta sull’amministratore delegato di Exxon Mobil. La nomina, dopo settimane di consultazioni, suona come una sfida ai democratici, timorosi degli stretti legami di Tillerson con la Russia.
Dopo aver valutato Giuliani e Romney per l’incarico, il tycoon ha deciso di ascoltare le raccomandazioni di James Baker, il segretario di Stato nell’amministrazione George Bush, e di Robert Gates, l’ex segretario della Difesa, che lo hanno invitato a considerare uno dei maggiori vertici di Exxon Mobil. «È stato comunque un onore essere stato considerato per il ruolo di segretario di Stato», ha dichiarato Romney.
Tillerson ha lavorato nell’azienda petrolifera per 40 anni, stringendo accordi in ogni parte del globo, Russia compresa. Il nuovo segretario dovrà quindi gestire i delicati equilibri fra Mosca e Washington e riuscire a smentire le paure dei democratici. Nel frattempo, su Twitter, Trump fa sapere di posticipare la conferenza stampa sulle attività alla Casa Bianca, precisando di voler prima sistemare le problematiche legate al suo conflitto di interessi.
«Noi siamo pronti in qualsiasi momento ad incontrare Donald Trump». Così, dal Cremlino, dichiara Vladimir Putin in un’intervista alla tv giapponese. «Ma bisogna dare al presidente eletto americano almeno la possibilità di formare l’amministrazione» precisa. «Trump – ha continuato Putin – si è detto pubblicamente a favore della normalizzazione dei rapporti russo-americani. Non possiamo non sostenerlo».
Intanto da Mosca la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova smentisce le rivelazioni della Cia secondo cui la Russia sarebbe intervenuta con i suoi hacker nelle elezioni Usa per per favorire i repubblicani. Resta il fatto che, in virtù di rapporti delicati, sarà proprio il modo in cui Trump intende fare l’America ‘Great Again’ a determinare i rapporti con Putin.