Non sembra destinata a chiudersi in fretta l’inchiesta che ha portato all’arresto di Leonardo Cazzaniga, medico anestesista, e dell’amante Laura Taroni, infermiera. Si sta cercando di capire in quali e quanti casi sia stato somministrato il cosiddetto “protocollo Cazzaniga”, che i consulenti hanno classificato come una specie di anestesia con dosi di morfina dieci volte superiori al normale.
L’accusa è di omicidio volontario: oltre al marito della Taroni e ad altri quattro pazienti arrivati al Pronto Soccorso dell’ospedale di Saronno, potrebbero esserci altre vittime. In tutto, sono indagate 14 persone. A quanto pare, in molti sapevano o sospettavano. Sembrerebbe che Cazzaniga, “l’angelo della morte”, fosse riuscito a instaurare un clima di omertà tra i colleghi e con alcuni di essi fosse anche entrato in scontro diretto.
Due infermieri, infatti, avevano sporto denuncia nei confronti dell’anestesista: un esposto ai Carabinieri e uno alla Direzione Sanitaria. Il personale medico si dice sconvolto. “Non avevamo idea che ci fossero voci del genere su Cazzaniga in pronto soccorso – ha dichiarato uno dei primari dell’ospedale che ha richiesto l’anonimato – Lei invece era conosciuta per essere una persona che non stava bene”.