Il 22 giugno 2016 Virginia Raggi, avvocatessa trentottenne del Movimento 5 Stelle, vince il ballottaggio contro il candidato PD Roberto Giachetti e diventa sindaca della città di Roma. La Raggi aveva fornito un chiaro prospetto in undici punti del suo piano per cambiare Roma, sul blog di Beppe Grillo. Scorrendoli, dopo più di cento giorni dalla sua elezione, ecco quanto è stato fatto e quanto c’è ancora da fare.
MOBILITÀ. Diviso tra piano pluriennale delle infrastrutture, riforma del trasporto pubblico e mobilità sostenibile il programma della Raggi si prospettava ricco di mutamenti. In Atac l’obbiettivo era quello di una riorganizzazione dal basso: riutilizzo del personale in esubero come personale di controllo, per la lotta all’evasione, miglioramento delle linee di superficie e completamento della sotterranea C, creazione di corsie autobus preferenziali ed impianto di telecamere e strumenti di geolocalizzazione sui veicoli. Finora la sindaca è riuscita a stanziare 18 milioni per la manutenzione della linea A, ma la C ha subito ulteriori rallentamenti a causa dell’intersezione con la metro B al Colosseo, i cui fondi di rinforzo sono ancora bloccati. In superficie 40 nuovi veicoli sono stati immessi in strada, ma acquistati in precedenza dalla precedente amministrazione. Inoltre, gli scioperi Atac sono ormai un appuntamento fisso del venerdì romano e lo scontento sociale non accenna ad acquietarsi. All’ordine del giorno anche la realizzazione di una rete ciclabile sostenibili, come si confà ad una capitale europea. Il protocollo GRAB (grande raccordo anulare bici) è stato di recente approvato, i lavori sono attesi per il nuovo anno. In sospeso anche la revisione del servizio taxi, nonostante le energie investite nella nuova app. Attivati, poi, i primi 21 varchi dello Ztl Anello Ferroviario per interdire l’accesso ai bus turistici senza permesso in centro.
RIFIUTI. Spada di Damocle sulla Capitale e rovina delle precedenti amministrazioni, la questione rifiuti è stata in assoluto la più funzionale dal punto di vista propagandistico per Virginia Raggi. Agguerrita su una ricostruzione completa dell’Ama e sull’edificare centri per la raccolta differenziata in ogni singolo quartiere romano, la sindaca ha finora deluso le aspettative. Dopo aver riavviato la manutenzione straordinaria sulle strade e aver provveduto a svuotare le vasche degli impianti di trattamento rifiuti, il programma “Città Pulita” si è arenato. Il centro di Malagrotta non è ancora stata migliorato. In compenso, alcune delle mini-discariche sparse per la città sono state smantellate e sono stati riattivati i programmi di derattizzazione, dopo che i roditori erano comparsi anche in aree verdi per bambini. Polemica molto accesa è anche quella sui rifiuti pesanti, che è valsa alla sindaca il coinvolgimento nel ciclone “frigoriferi”. Da aprile il ritiro gratuito degli ingombranti è fermo. La Raggi nelle scorse settimane si era lasciata sfuggire un commento sul “sospetto aumentare dei frigoriferi abbandonati sulle strade”. Trascorsi i giorni caldi sul tema, la questione si è sbloccata e il ritiro ha ripreso il suo normale svolgimento.
TRASPARENZA. La Raggi ha dovuto affrontare un considerevole numero di dimissioni nella sua giunta. I nomi, approvati all’indomani delle elezioni, sono diventati inaccettabili a distanza di due settimane. A causa di una supposta irregolarità nella nomina, segnalata dall’Anac, la sindaca ha chiesto le dimissioni del capo di gabinetto Carla Romana Raineri. A seguito di ciò tuttavia, nella stessa mattinata si sono dimessi l’ex assessore al Bilancio Marcello Minenna, l’ex amministratore unico Ama Alessandro Solidoro ed i vertici Atac Armando Brandolese e Marco Rettigheri. A capo di Ama è arrivata Antonella Giglio, mentre il sostituto di Brandolese è stato Manuel Fantasia. Nel frattempo, l’assessore all’ambiente Paola Muraro è stata iscritta nel registro degli indagati da settembre, per alcune irregolarità nell’esercizio del suo precedente ufficio in Ama. Nonostante gli inviti del Movimento ad allontanare l’assessore, la Raggi ha ignorato le proteste. Caso analogo anche quello di Raffaele Marra, accusato dall’Espresso di ricoprire il ruolo di sindaco ombra.
A questo proposito, le ingerenze del Movimento e di Grillo, spesso in visita al Campidoglio, sono state più volte contestate dagli oppositori della Raggi. Per tutta la durata della sua propaganda, ed anche dopo essere stata eletta, la sindaca ha aggiornato i sostenitori ed i cittadini tutti tramite il blog del comico. Il presunto conflitto di interessi ha alimentato crescenti lamentele, che hanno di recente portato Virginia Raggi a creare una pagina di aggiornamento sui lavori della giunta sul sito di Roma Capitale. Rispettando una vecchia promessa inoltre, sullo stesso sito sono ora disponibili i bilanci completi degli ultimi cinque anni della città.
INFRASTRUTTURE. Su un binario più sicuro viaggia il nuovo Stadio promesso all’As Roma. In corso oggi un nuovo incontro dei vertici della squadra con la giunta comunale in Campidoglio. Il vicesindaco Frongia assicura di voler procedere speditamente con l’avvio della costruzione della struttura a Tor di Valle.
CULTURA ED EVENTI. Senz’altro la più forte delle prese di posizione della sindaca resta il ritiro della candidatura romana alle Olimpiadi 2024. Ribattezzati “Giochi del mattone”, la Raggi li ha sempre ritenuti una proposta irresponsabile da parte di Giovanni Malagò e del Coni. Il giorno in cui il rifiuto è stato ufficializzato, la sindaca non ha ricevuto i sostenitori dell’evento sportivo. Il presidente Coni ne ha lamentato mancanza di professionalità ma ha accettato la decisione. Assicurate invece tre partite degli Europei di calcio UEFA 2020, grazie ad una fruttuosa collaborazione con la FIGC. Sul versante culturale, stanziati 21 milioni per la costruzione dei Museo Nazionale della Shoah, un progetto di lunga data su cui si è finalmente raggiunto un accordo. Riaperta inoltre al pubblico l’area archeologica dei Fori Imperiali, dove la sindaca ha tagliato il nastro sei giorni fa. Latitano invece, nuovi festival e proposte per migliorare l’offerta intellettuale della città.