Chi è che si deve vergognare? Se lo chiede la presidente della Camera dei deputati Laura Boldrini sopra al post facebook più discusso degli ultimi anni. Infatti, durante la giornata contro la violenza di genere, la presidente ha voluto lanciare un messaggio fortissimo agli utenti dei social media, pubblicando una selezione dei peggiori messaggi ricevuti nell’ultimo mese su Facebook, senza censurare i nomi dei mittenti. I messaggi sono piuttosto volgari, ma ciò che ha scioccato l’opinione pubblica è il fatto che alcune offese siano partite proprio da alcune donne.
Repubblica.it ha rintracciato una delle utenti che ha scritto alla presidente. La donna ha già chiesto scusa con un post nei giorni scorsi, anche se si rifiuta di andare a Roma per incontrare l’ex Alto Commissario per i Rifugiati: «Se lo sanno i miei figli chissà quante me ne dicono. E poi per andare a Roma devo perdere una giornata, abbiamo del lavoro da fare, tra una settimana ammazziamo il maiale. No, no, questa storia ha già fatto troppi danni», ha dichiarato. Inoltre, ha già parlato con la presidente informandola della sua assenza «quando mi hanno chiamata non ci credevo, mi sono spaventata. I commenti su Facebook parlavano di una possibile denuncia, che sarebbero venuti i carabinieri. Ho avuto una paura terribile». L’utente, però, non sa cosa l’ha spinta a scrivere quel commento: «Non lo so nemmeno io, sarà stata la rabbia per come mi sento quando torno dal lavoro. Ho 61 anni, mi hanno rifiutato la pensione di invalidità anche se ho avuto tre interventi alla schiena. Dicono che non dipende dal lavoro, ma mi sono spaccata le vertebre lavorando prima nei tomaifici, poi nella cucina di un ristorante». Mentre c’è una presa di coscienza da parte di questa donna, altri utenti coinvolti proseguono con gli insulti. Per questo, eventi come quello di domani alla Camera dei deputati per sensibilizzare verso un corretto utilizzo di internet e delle notizie, appare ancora più che necessario.