Mantova è la regina delle città italiane per la qualità della vita. Quella che è anche la capitale della cultura 2016 è la provincia dove si vive meglio. Dopo 5 anni ruba il podio a Trento che ottiene la medaglia d’argento. Bronzo per la città di Belluno che sale dall’ottava posizione.
Questi i dati che emergono dalla ricerca annuale di Italia Oggi e Università la Sapienza sulle condizioni della vita nelle 110 province italiane. Dagli studi si evince che sono 56 le province nelle quali la qualità della vita è risultata buona o accettabile. Un lieve miglioramento rispetto al 2015, dove le province erano 53. Ma, traducendo il dato in termini di popolazione, significa che ancora il 53,9% degli italiani vive in territori dove la qualità della vita è scarsa o insufficiente.
Il risultato degli studi ribadisce la netta frattura tra Nord e Sud del Paese. Il meridione guadagna ben 9 posti su 10 tra le città peggiori d’Italia. A chiudere la classifica è Crotone. Nonostante sia “ricompresa nel gruppo delle provincie più virtuose nelle dimensioni criminalità e popolazione”, come dice la ricerca, la città calabrese è ultima. Responsabili quindi della maglia nera sono affari e lavoro, ambiente, disagio sociale e personale, servizi finanziari e scolastici, sistema salute, tempo libero.
Considerando le metropoli, la situazione peggiore si registra a Roma. La città eterna prosegue la caduta verso le posizioni di coda e cede ben 19 posizioni posizionandosi all’88° posto, cioè su livelli di qualità della vita considerati insufficienti. Una vera e propria sconfitta. La classifica conferma l’urgenza di una riqualificazione per una città che sta sprofondando sempre più nel degrado. La nuova amministrazione Raggi, sin da subito, si è dichiarata pronta ad eliminare il degrado romano con incentivi fiscali e interventi volti alla riqualificazione. I tempi per vedere risultati concreti forse sono ancora troppo brevi, ma è lecito chiedersi se riusciranno le promesse dei grillini a diventare realtà.