Un uomo armato ha fatto irruzione in un pensionato di religiosi, ieri sera, a Montpellier-sur-Lez, nel dipartimento di Herault, nel sud della Francia. L’uomo, che aveva con sé un coltello e un fucile a canne mozze, ha preso in ostaggio circa 70 persone, tra monaci, suore e alcuni impiegati laici e ha ucciso con tre colpi di pugnale la responsabile della lavanderia, che era di turno.
È stata la custode dell’istituto, “Le querce verdi”, a lanciare l’allarme chiamando la polizia. Durante il blitz dei corpi speciali la donna è stata trovata legata ed imbavagliata, ma soltanto con qualche lieve ferita e in stato di shock. Tutti i monaci sono stati tratti in salvo, mentre il killer – di cui non si conoscono ancora motivazioni e identità – è riuscito a fuggire e sono ancora in corso le ricerche in tutto il territorio circostante.
Le prime forze dell’ordine ad arrivare sono state le teste di cuoio del gruppo PSIG-Sabre, di stanza nella regione, seguiti poi dalla Gendarmerie e dal Raid di Lunel e Montpellier. La macchina della sicurezza si è attivata tempestivamente secondo le modalità volute dal ministro dell’Interno, Bernard Cazeneuve, dopo gli attentati di Parigi dello scorso anno. Qualsiasi luogo della Francia, infatti, anche il più lontano, deve essere raggiungibile entro 20 minuti da un reparto antiterrorismo.
Al momento gli inquirenti, guidati dal procuratore Christophe Barret, tendono a non privilegiare la pista terroristica, e si parla di probabile “azione criminale”, con un movente di comune delinquenza o follia. Lo stesso procurato ha affermato, nella giornata di oggi, che ci si sta orientando “verso una pista locale, qualcuno che era legato a questa casa di riposo”, poiché “allo stato attuale dell’inchiesta non c’è alcun elemento che proverebbe un qualsiasi legame con il terrorismo islamico”.
Intanto i 59 monaci residenti della struttura – quasi tutti ultrasettantenni ed ex missionari in Africa – hanno potuto far ritorno nelle proprie camere. Il pensionato era privo di un guardiano, “non c’era protezione e chiunque poteva entrare”, come ha riferito questa mattina il marito della vittima.
Il portavoce della Diocesi di Montpellier, Wayne Bodkin, ha parlato di shock generale per l’intera comunità del paesino che conta poco più di 3mila abitanti. “Non sappiamo perché un tale dramma – ha detto Bodkin – non abbiamo alcuna idea del motivo dell’intrusione. E’ un posto di campagna, un posto molto tranquillo”
Continua intanto la caccia all’uomo e la procura ha affermato di aver “identificato un sospetto”, ma sono ancora in corso le ricerche e le indagini.