Il direttore generale dell’Inps Massimo Cioffi ha ufficializzato le sue dimissioni. La scelta è maturata “al fine di contribuire a superare una situazione di ricorrente contrasto di opinioni con il Presidente dell’Inps, che alla lunga – si legge nella nota del Ministro del Welfare Giuliano Poletti – rischia di danneggiare la regolare funzionalità dell’Istituto”. Ma ciò che ha fatto maturare la scelta all’ormai ex Dg è stata una intervista, rilasciata dal presidente dell’ente previdenziale Tito Boeri, alla trasmissione Report: “Il rapporto con il presidente Tito Boeri si era irrimediabilmente deteriorato – spiega lo stesso Cioffi alla AdnKronos – anche sul piano personale, con alcune dichiarazioni che non mi erano piaciute”. La posizione di DG verrà ricoperta momentaneamente dal direttore vicario dell’Inps, Vincenzo Damato.
Massimo Cioffi ricopriva la carica all’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale dal febbraio 2015, e già alla fine dello scorso anno erano cominciate le tensioni con Boeri, in quanto lo stesso Cioffi era stato coinvolto in un’inchiesta per abuso d’ufficio. La questione, relativa alla gestione di un’ispezione Inps in Enel, ha portato a galla 40 milioni di euro di contributi non versati dall’ente energetico. Il DG non avrebbe infatti avvisato lo stesso Boeri in quanto “consideravo chiusa l’ispezione, mentre poi ne hanno aperta un’altra proprio quando io arrivo in Inps”, spiega l’ex-DG. Il conflitto d’interesse riguarderebbe la precedente carica di Cioffi, dal 2006 al 2014 direttore del personale Enel che, nell’incentivare all’esodo parte del personale, non avrebbe pagato contributi pari a 40 milioni. Proprio per tutelare l’ente previdenziale, l’allora DG di Inps si era autosospeso.
Le dimissioni di Massimo Cioffi arrivano in un momento delicatissimo per l’Istituto, alle prese con un piano di riorganizzazione intestina, che già molti contrasti ha creato con il ministro del Welfare Poletti, e che punta al superamento del dualismo Presidente-DG, dopo la soppressione del CdA, nel 2010. Riforma di cui Cioffi non si era mai detto entusiasta.