«Tutti devono essere assoggettati al pagamento dell’Imu». Vittorio Grilli ne è convinto e da Lussemburgo, dove ha partecipato al primo consiglio dei governatori dell’ESM (il “fondo salva-stati”), tuona contro il Consiglio di Stato e la sua bocciatura dell’imposizione fiscale sugli immobili di enti non commerciali, compresi quindi anche quelli di proprietà degli enti ecclesiastici.
Le motivazioni del rigetto. Per i giudici di Palazzo Spada, il decreto che voleva introdurre la tassa “esula” in molti punti dalle competenze che erano state affidate al Ministero del Tesoro dalla legge-delega; decreto che, per giunta, affiderebbe a criteri troppo vaghi ed eterogenei l’individuazione delle eventuali attività esentabili; il riferimento è, in particolare, alle onlus operanti in campo sanitario, culturale e sportivo; non è chiaro, però, se tra queste vi possano rientrare anche i luoghi di culto.
Una pronuncia che, pur non entrando nel merito della questione “Imu alla chiesa”, per il momento blocca l’iter del decreto; una decisione che in via XX settembre non hanno proprio digerito e, per questo, i tecnici del Ministero stanno già correndo ai ripari con dei correttivi.
Gli scenari futuri. Per Grilli, infatti, l’obiettivo del governo resta quello di «sottoporre tutti all’Imu, trovando la soluzione tecnica appropriata»; un punto su cui il Ministro sembra fiducioso.
Anche perché una delle alternative alla definitiva bocciatura del decreto sarebbe l’ennesimo aumento delle aliquote Iva; uno scenario che lo stesso Grilli vorrebbe decisamente evitare per non appesantire ulteriormente la pressione fiscale sulle famiglie. Nel frattempo, un parziale alleggerimento potrebbe arrivare dall’adesione dell’Italia alla cooperazione europea rafforzata sulla Tobin tax (la tassa sulle transazioni finanziarie): secondo alcune fonti sarebbe cosa fatta anche se, per la conferma ufficiale, bisognerà attendere la riunione dei ministri delle finanze dell’Eurozona, prevista per oggi.
Marcello Gelardini
