Convalida degli arresti e carcere: è questa l’istanza chiesta, poche ora fa, dalla procura di Milano nei confronti dei cinque giovani ritenuti autori della rissa avvenuta venerdì sera nel capoluogo lombardo.
Lo scontro, svoltosi proprio sotto la nuova sede della Regione, ha coinvolto due distinti gruppi di filippini tra i 16 e i 21 anni: da una parte un gruppo di ballerini hip hop, dall’altra altri giovani. Dei primi, due sono stati feriti con un coltello e con i cocci di una bottiglia, e sono stati trasferiti in ospedale. Uno dei ragazzi è ricoverato in gravi condizioni. I carabinieri, avvertiti dalle guardie giurate che sorvegliavano il palazzo, hanno fermato le dieci persone coinvolte, quasi tutte incensurate.
A far nascere la discussione sono stati i rimproveri avanzati dal gruppo di danzatori ai disturbatori, accusati di avere atteggiamenti inopportuni in pubblico.
Il Pm, in riferimento ai fatti, ha notificato ai filippini i reati di rissa aggravata e lesioni gravi, escludendo, almeno per ora, l’ipotesi di tentato omicidio. Ma sarà il Gip a decidere la data dell’udienza per gli interrogatori e, successivamente, a decretare o meno la convalida dell’arresto e l’emissione di un’ordinanza cautelare.
Non è la prima volta, tuttavia, che si verificano episodi del genere a Milano. Proprio poche settimane fa, e precisamente sabato 12 novembre, un’altra lite aveva avuto luogo nel centralissimo piazzale Loreto. Un 37enne dominicano, infatti, era stato ferito mortalmente da diverse coltellate e da uno sparo alla schiena, a opera di due sudamericani che lo avevano raggiunto in via Padova, mentre si trovava dal barbiere.
A seguito di questa vicenda, il primo cittadino Giuseppe Sala, aveva chiesto la presenza e l’intervento dell’esercito per perlustrare il difficile quartiere multietnico. Ma la sua proposta è stata fortemente contestata dalle forze politiche di destra, soprattutto dal leghista Matteo Salvini, che ha ricordato come una volta fossero presenti i militari e come poi siano stati cacciati. Il premier Matteo Renzi e il ministro dell’Interno Angelino Alfano hanno accolto la richiesta del sindaco, garantendo un maggiore controllo della città da parte delle forze dell’ordine.