«È stato difficile lavorare insieme. Ma ci siamo sempre rispettati e abbiamo ascoltato le posizioni uno dell’altro», questo il bilancio del presidente russo, Vladimir Putin, di sei anni di lavoro con il presidente americano uscente, Barack Obama. Al termine del vertice Apec (Cooperazione Economica Asiatico-Pacifica) a Lima, in Perù, i due leader politici hanno avuto un breve incontro, di appena 4 minuti: non hanno parlato della vittoria di Trump, ma di attacchi hacker e la situazione in Siria e in Ucraina.
Obama si è detto preoccupato per la situazione siriana, mettendo in luce come Bashar al Assad abbia deciso di «distruggere il suo paese per reclamare il potere». Per quanto riguarda l’Ucraina, il presidente ancora in carica spera di regolare la questione prima che lasci la Casa Bianca a gennaio. «Ora continuiamo i contatti con l’attuale amministrazione – ha detto proprio oggi il Vice Ministro degli Esteri russo, Grigory Karasin, alla Tass -. Ma ci stiamo già preparando a sviluppare la cooperazione con il presidente-eletto Donald Trump sulla base di condizioni reciprocamente accettabili».
E infatti l’intero Cremlino si prepara a cambiare interlocutore. «Donald Trump ha confermato la sua intenzione di normalizzare le relazioni fra Stati Uniti e Russia. Da parte mia ho fatto lo stesso», ha detto Putin, secondo quanto riporta l’agenzia Bloomberg. Il presidente russo ha anche confermato una coincidenza d’intenti e idee, che comprende la volontà di riportare le imprese industriali e creare nuovi posti di lavoro. «Gli Stati Uniti sono una delle principali economie del mondo – ha poi spiegato -. Il benessere dell’economia globale dipende in misura sostanziale dallo sviluppo degli Usa e dal modo in cui riusciranno a risolvere i problemi odierni, primo fra tutti quello del debito sovrano».
Lo stesso Obama sembra essere fiducioso sull’operato di Trump: «Si troverà a confrontarsi con realtà che non ha previsto». Non tutto quello che è stato detto in campagna elettorale potrà essere quindi concretizzato. Ma in conferenza stampa, sempre all’Apec, ha aggiunto: «Se andrà a toccare punti centrali dei nostri valori e dei nostri ideali e se penserò che sia necessario o di aiuto difenderli, allora farò sentire la mia voce».