Nuova tappa nel lungo processo sulla morte di Stefano Cucchi, il geometra romano deceduto il 22 ottobre 2009 presso l’ala penitenziale dell’ospedale Sandro Pertini.La Corte d’Assise dispone una nuova maxiperizia che dovrà rispondere a vari interrogativi, il più importante quello se Stefano Cucchi sia morto per le percosse ricevute durante il periodo di detenzione a Regina Coeli, per cui sono indagati tre agenti di polizia, o per la negligenza dei medici e gli infermieri del Sandro Pertini. Per il professor Vittorio Fineschi dell’università di Foggia, consulente della famiglia Cucchi, le lesioni sono di indubbia conseguenza. Di parere opposto Paolo Arbarello, di medicina legale aLa Sapienza, perito della procura secondo cui la frattura lombare sarebbe “vecchia”, quella sacrale più recente ma “compatibile con una caduta sul sedere”. La decisione del collegio presieduto da Evelina Canale, è avvenuta a fine del dibattimento. La terza Corte d’Assise conferirà l’incarico ad un pool di esperti il 7 maggio, che sarà poi nominato due giorni dopo.Il giovane fu arrestato la notte del 15 aprile del 2009 dai carabinieri per spaccio di droga e preso in custodia cautelare. Durante il processo per direttissima, avvenuto il giorno seguente all’arresto, Cucchi si presenta con evidenti ecchimosi e claudicante: poche ore dopo sarà trasportato al Sandro Pertini dove morirà una settimana dopo.Il legale del primario dell’ospedale romano, Enrico Fierro, afferma:”Apprezzo il provvedimento della Corte. Confidiamo nell’equilibrio del collegio di periti che verrà nominato, con la speranza che questo sia costituito non solo da medici legali ma anche da clinici”. Anche Ilaria, sorella di Stefano, commenta la decisione della Corte: “La corte ha predisposto oggi perizia per accertare le cause della morte di Stefano. Questo è il fallimento dei consulenti dei pubblici ministeri. Noi lo avevamo già detto un anno fa in udienza preliminare. C’è tanta amarezza per l’atteggiamento dei pm nei confronti di coloro che hanno causato la morte di Stefano. Però ho fiducia in questa corte e nella giustizia».”
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03 Maggio 201248