Giornata intensa ieri sul fronte europeo della lotta al terrorismo. Oussama Ahmad Attar, 32enne con nazionalità belga e marocchina, è stato identificato come la mente degli attentati di Parigi. Ahmad aveva reclutato due iracheni che si sono poi fatti saltare in aria davanti allo Stade de France il 13 novembre 2015. Inoltre, è cugino di altri due kamikaze che si sono fatti saltare in aria a Bruxelles il 22 marzo scorso. Con loro aveva parlato poco prima dell’attentato e li aveva consigliati sul da farsi; l’audio delle telefonate è stato ritrovato nella capitale belga in un hard disk che era stato gettato in un cestino dell’immondizia. Questi coordinamenti sono stati da lui orchestrati da Raqqa, la “capitale” irachena dell’ISIS. Nel 2005 Ahmad era stato arrestato, condannato a 10 anni di carcere e imprigionato prima ad Abu Ghraib e poi a Camp Bucca. A seguito di manifestazioni organizzate da Amnesty International, era stato rilasciato nel 2012 per ragioni umanitarie.
Sempre ieri, 5 arresti sono stati effettuati in Bassa Sassonia, Germania, di altri 5 top reclutatori legati all’ISIS. Si tratta dell’iracheno Abu Waala, del serbo-tedesco Boban S., del tedesco Mahmoud O., del camerunense Ahmed F.Y. In particolare Abu Waala sembra fosse il più pericolo di tutti. Stando al riassunto fatto da Repubblica su fonti tedesche, Waala era addirittura “il numero 1 dell’ISIS in Germania” secondo un pentito dello stesso Stato islamico.