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Monti-bis: per il 56% degli italiani non sarebbe una buona idea

di Marcello Gelardini08 Ottobre 2012
08 Ottobre 2012

Mario Monti: ormai è chiaro; sarà lui il protagonista della campagna elettorale che porterà alle prossime politiche; indipendentemente da una sua candidatura ufficiale. Anche se gli ultimi sondaggi sembrano smentirlo.
In ogni caso, una vera e propria manna per i partiti, in preda a tensioni interne sulla scelta di chi candidare al ruolo di premier ma soprattutto alla ricerca di una nuova credibilità dopo gli scandali dell’ultimo anno.
Da quando Supermario, la scorsa settimana in quel di New York, ha aperto all’ipotesi di un Monti-bis non passa giorno che, da destra a sinistra, i leader si esprimano sull’argomento. E se Alfano e Bersani frenano in maniera decisa, il tandem Fini-Casini, con la neonata Lista civica per l’Italia, sembra tirargli la volata.

Il sondaggio. Nel frattempo, il paese si divide. Secondo un sondaggio, elaborato da Digis e pubblicato sul sito “ilretroscena.it”, il 56% degli italiani non vede di buon occhio la conferma di Monti alla guida del prossimo esecutivo, sia esso tecnico che no. Questo nonostante rimanga alta la fiducia nel lavoro svolto sinora dal governo dei professori.
Un paradosso dietro cui si potrebbe celare un rinnovato interesse delle persone per una classe politica che si presenti rinnovata e soprattutto pulita all’appuntamento con le urne.
L’attuale governo, in un quadro del genere, è quindi visto come una fase necessaria per sottrarre la cassa dalle mani dei politici “di professione” e traghettare il paese fuori dalla crisi.
Una volta riordinati i conti, però, si dovrebbe ripartire da zero. Questo spiegherebbe perché, più si avvicina la data delle elezioni, più s’infoltisce il partito dei contrari a un Monti dopo Monti.

Prove tecniche di elezioni. Una tendenza confermata anche dalla seconda domanda del sondaggio, riguardante il tipo di governo auspicato nella prossima legislatura: il 49% degli interpellati resta legato all’idea di un esecutivo totalmente politico, mentre il 40% accetterebbe un governo tecnico a condizione che venga guidato ancora da Monti (solo l’11% vorrebbe, infatti, un governo tecnico con un premier differente).

Resta da vedere se Supermario porti fino in fondo la sua proposta o decida, a un certo punto, di passare la mano. Perché non è assolutamente detto che, un’eventuale candidatura, non solletichi la curiosità della gente, portando ad una legittimazione (questa volta anche popolare) del lavoro svolto in questi mesi.

Marcello Gelardini

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