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Rocco Schiavone
vicequestore anticonformista

La nuova fiction di RaiDue
Rocco Schiavone
vicequestore anticonformista

di Giordano Contu08 Novembre 2016
08 Novembre 2016

L'attore Marco Giallini (C) in posa con tutto il cast durante il photocall in occasione della presentazione della serie TV in 6 puntate 'Rocco Schiavone', in onda su Rai 2 da mercoledi 9 novembre, Roma, 07 novembre 2016. ANSA/CLAUDIO ONORATI

«Quando risolvo un caso mi sento sempre sporco, è come se fossi io l’assassino» riflette fra sé e sé il vicequestore di polizia Rocco Schiavone. Odia la neve, il potere e fuma una canna prima di andare a lavoro. Con il primo episodio intitolato La pista Nera, inizia domani 9 novembre su RaiDue, alle ore 21,20, la nuova fiction poliziesca anticonformista.

Rocco Schiavone è un eroe anarchico, intelligente e cinico, ma dal cuore d’oro. Cinquantenne, romano fin al midollo, è stato trasferito per motivi disciplinari ad Aosta. Nonostante il suo carattere saccente, il linguaggio maleducato e i modi sgarbati con chiunque, ha però grande talento. Ha un passato oscuro e molti scheletri nell’armadio. Il suo senso etico tutto personale è lontano da quello di poliziotto comune e i suoi comportamenti sono spesso ai limiti della legalità. Il suo metro di giudizio sono le “rotture di coglioni”. Schiavone è nato fra le pagine dello scrittore Antonio Manzini, i cui romanzi, editi da Sellerio, sono divenuti celebri bestseller tradotti in Francia, Germania, Spagna, Inghilterra, Stati Uniti e Grecia.

E’ «un uomo che conosce la vita, ha solo tre amici di cui si fida: loro sono rimasti ladri invece lui è diventato guardia. Gli piacciono le donne, anche se l’unica donna che ama è sua moglie Marina, che non c’è più. E’ un uomo che ha capito che deve morire, un po’ come me» dice Marco Giallini, interprete di Schiavone. Secondo il suo padre letterario noi e Rocco «siamo dalla sua parte. Sarà perché la vita non è stata tenera con lui, sarà perché la sua sete di giustizia, che non combacia con la legge, ce l’abbiamo un po’ anche noi. Ha fiuto perché conosce la strada». Schiavone è affiancato dal prode Italo Pierron, a cui insegna la sua filosofia di vita, e dagli altri agenti. C’è poi il medico legale Fumagalli con la sua ironia toscana e il questore Costa ossessionato dai giornalisti che cospirano contro di lui dopo che la moglie è fuggita con un cronista.

Questa nuova fiction è un frullato di poliziesco e giallo, thriller e noir. La regia è affidata a Michele Soavi, sceneggiatore e attore, già collaboratore di Dario Argento, Lamberto Bava e Terry Gilliam. Soavi ha curato di recente la regina di La Narcotici, miniserie televisiva poliziesca in 2 stagioni andata in onda su Rai fra il 2011 e il 2015.

Marco Giallini ha una lunga esperienza nelle serie tv poliziesche. Attore formatosi alla Scuola d’Arte di Roma, vince il Nastro d’argento nel 2012 con ACAB All Cops Are Bastards e fu protagonista nelle serie tv poliziesche Il mostro di Firenze e La nuova squadra. Ha vinto il ciak d’oro come migliore attore protagonista nel 2016 con Perfetti sconosciuti. Altra stella del cast è Isabella Regonese, vincitrice del nastro d’argento come migliore attrice non protagonista per le interpretazioni in La nostra vita e Due vite per caso. Ci sono Ernesto D’Argenio, attore fra l’altro nella serie tv Squadra antimafia, e Claudia Vismara, volto noto di varie serie tv fra cui Don Matteo. Altri interpreti Massimiliano Caprara, Christian Ginepro, Gino Nardella e Fabio La Fata, Francesca Cavallin, Massimo Olcese e Massimo Reale.

Il secondo appuntamento con Rocco Schiavone è venerdì 11 novembre con La costola di Adamo. La miniserie in sei puntate è prodotta da Cross Productions per Rai fiction, in collaborazione con Beta.

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