Un accordo per la riunificazione di Cipro, al centro di uno dei conflitti più longevi d’Europa, è più vicino di quanto non lo sia mai stato. A rivelarlo è stato l’inviato Onu Espen Bart Eide. Dal 7 all’11 novembre sono infatti previsti degli incontri cruciali tra il presidente greco-cipriota Nicos Anastasiades e il presidente turco-cipriota Mustafa Akinci. I colloqui, coordinati dall’Onu, prenderanno luogo sul Mont Pèlerin, una montagna in Svizzera. L’obiettivo è quello di trovare un accordo entro la fine del 2016 e indire un referendum su tutta l’isola a inizio dell’anno prossimo.
È da più di un anno che i due presidenti si incontrano con cadenza regolare, negli ultimi mesi anche tre volte a settimana. Risulta evidente la volontà di entrambi di riunificare il paese e questo è visto come un segnale positivo. Anche nel 2004, infatti, si arrivò ad un referendum per la riunificazione, ma l’allora presidente greco cipriota Papadopoulos invitò la propria parte del paese a votare contro. Solo i turchi ciprioti votarono a favore.
Il punto centrale delle trattative della settimana prossima riguardano le tempistiche e le modalità con cui i 30mila soldati turco-ciprioti lasceranno la parte nord dell’isola. Una forza multinazionale controllata da forze internazionali potrebbe andare a sostituire le forze turche. Un punto interrogativo riguarda invece il presidente della Turchia Recep Tayyip Erdoğan, il quale potrebbe non gradire che l’influenza del proprio paese su Cipro diminuisca.
L’isola di Cipro è storicamente divisa in due comunità, quella greca e quella turca. Nel 1974, il “regime dei colonnelli” della Grecia organizzò un colpo di stato a Cipro al fine di annettere l’isola al territorio greco. La Turchia rispose alla neo-proclamata Repubblica Greca di Cipro invadendola. Il conflitto portò alla “linea verde” che passa per la capitale, Nicosia, ossia alla divisione del paese in due parti. Nel 1983, fu proclamata la Repubblica Turca di Cipro del Nord, riconosciuta solo dalla Turchia stessa, che provvede al suo sostentamento. La Repubblica Greca di Cipro, invece, fa parte dell’Ue dal 2004 ed è riconosciuta da tutti gli stati, tranne la Turchia.