A novembre 1962 usciva in tutte le edicole il primo numero di Diabolik, il giallo a fumetti ideato da Angela e Luciana Giussani. Il personaggio, nato quasi in sordina e ispirato ai francesi Rocambole e Fantomas, dopo 54 anni è ormai radicato nell’immaginario collettivo nazionale.
Fin da subito, si pose in una posizione di rottura rispetto al fumetto tradizionale italiano: a prima vista nel formato, tascabile per permettere a tutti di portare ovunque le storie del Re del Terrore; poi anche nei contenuti. Il protagonista è un abilissimo ladro dal passato misterioso, costantemente alla caccia di tesori dal valore inestimabile. È affiancato nelle sue avventure da una donna bellissima, che lo completa e lo rende migliore: Eva Kant. Tra i due si sviluppa fin da subito una complicità fuori dal comune, permettendo al loro rapporto di diventare via via più paritario e ponendo Lady Kant come perfetta controparte femminile del criminale mascherato.
Il fumetto si è caratterizzato negli anni per la presenza costante di una moralità di fondo, che lo pone in controtendenza rispetto ai suoi omologhi stranieri, senza però farlo rientrare nella categoria dei ladri gentiluomini. Il codice etico del Re del Terrore si è spesso rivelato nella lotta alla violenza sulle donne, alla prostituzione, al traffico di stupefacenti e all’abbandono degli animali, al punto che i due protagonisti sono spesso testimonial di campagne di sensibilizzazione verso tali tematiche.
Con una storia così lunga, Diabolik offre anche una testimonianza dei cambiamenti storici del mondo contemporaneo, come lo sviluppo tecnologico che dagli anni Sessanta ha portato a progressi informatici, ad automobili moderne, ad edifici all’avanguardia. Nel 2002 poi anche nel fumetto è stato adottato l’Euro come moneta. A tutto ciò si aggiunge una serie di simboli distintivi della serie: le maschere di plastica che permettono a Diabolik di assumere qualsiasi fisionomia; l’acerrimo nemico Ginko, commissario di polizia sempre sulle sue tracce; i pugnali, arma principale di cui si serve il protagonista; l’intramontabile Jaguar E-Type, cui il criminale non rinuncia mai.
Un universo di fantasia che continua a brillare anche dopo la morte delle sorelle Giussani, grazie a Mario Gomboli e alla casa editrice Astorina, grazie ai quali dopo 54 anni e più di 800 pubblicazioni Diabolik continua a rappresentare l’eccellenza del fumetto italiano in tutto il mondo.