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Priorità Asia e digitale
Fondi per 200 milioni

Made in Italy: piano 2017
Priorità Asia e digitale
Fondi per 200 milioni

di Giordano Contu28 Ottobre 2016
28 Ottobre 2016

Mercati asiatici, e-commerce e più sostegno ai beni strumentali. Sono le linee-guida del “Piano per il made in Italy e l’attrazione degli investimenti” 2017, presentate ieri alla Farnesina dalla Cabina di regia per l’Italia internazionale, copresieduta dai ministri Padoan e Calenda.

Complessivamente saranno stanziati 203 milioni di euro per il 2017. Secondo Il Sole 24 ore, “il vero cambio di passo” rispetto al 2015/2016, sarà il rafforzamento del supporto ai “beni strumentali”: 25,2 milioni per la Digital economy e l’industria 4.0 (+17,6% sul biennio precedente), 51,7 milioni per la comunicazione e il supporto del Made in Italy” (+15,9%), 10 milioni per l’attrazione degli investimenti (+6,6%), 28 milioni alle piccole e medie imprese (+6%), mentre i 35 milioni investiti su fiere e incoming e i 52 per la promozione all’estero sono in calo sugli anni precedenti. Per la promozione dell’industria 4.0 il governo stanzia 37,6 milioni, 11 in più rispetto al 2016. Gli investimenti più elevati restano tuttavia quelli sui beni di consumo, pari a 63,9 milioni, e i 45,5 investiti sul settore agroalimentare, anche se il budget di entrambi è in calo rispetto al biennio precedente. «Dobbiamo proseguire e rafforzare sostegno al nostro export per raggiungere il potenziale inespresso» ha dichiarato Per Carlo Calenda, ministro dello Sviluppo.

Per il 2017 l’export italiano dovrebbe registrare un aumento del 3,9% (era 2,8% nel 2013-2015), dopo che nel primo semestre 2016 non era andato oltre il -0,1%. Il governo punta quindi.a nuove iniziative promozionali e missioni governative nei Paesi con economie emergenti e in settori a maggior crescita. Si punterà in particolare su 28 Paesi, specialmente Asia: (Cina, India, Pakistan, Australia, Giappone, Corea, Indonesia e Vietnam.). Obbiettivo principale è la Cina, sulla quale l’Italia investirà 31,6 milioni, ma si punta a mantenere il livello medio di investimenti negli Stati Uniti e in Ue (in particolare in Germania), nonché a rilanciare quelli in Russia, dove l’export italiano è crollato del 31% nell’ultimo biennio. Le priorità sono «apertura con l’Iran, dialogo con la Russia, normalizzazione dei rapporti con l’India e consolidamento con la Cina» precisa Paolo Gentiloni, ministro degli Affari esteri.

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