Si è svelato ieri a Milano, nel Palazzo di Ghiaccio, il 100 Giro d’Italia. E lo ha fatto per l’occasione in una veste lunga e suggestiva che toccherà tutta la penisola. Un percorso di 3572,2 km che partirà il 5 maggio 2017 da Alghero e si concluderà dopo 21 tappe il 28 maggio a Milano, con quattro arrivi in salita, cinque frazioni di alta montagna e due crono individuali. A cui si aggiungono grandi salite come Etna, Blockhause, Oropa, Stelvio e Grappa. Insomma tante tappe difficili che faranno del Giro un palcoscenico di grande livello e interesse per velocisti, scalatori e spettatori. Prevista anche un’iniziativa per le popolazioni e i luoghi colpiti dal terremoto, non come tappe della corsa ma con i corridori protagonisti.
Si parte con la Alghero-Olbia in Sardegna, poi la Sicilia e con la settima tappa si va nell’entroterra fino al gran finale, con la ventesima frazione sul Monte Grappa che sarà l’ultima per stravolgere la classifica generale e la chiusura con una tappa a cronometro dall’Autodromo di Monza all’arrivo a Piazza Duomo a Milano.
Il Giro n°100 evoca i ricordi dei grandi che non hanno voluto mancare al battesimo della manifestazione, come Felice Gimondi tre volte vincitore e i due storici duellanti Giuseppe Saronni e Francesco Moser, che di Giri ne hanno vinti rispettivamente due ed uno. E poi i vincitori del nuovo secolo con Garzelli vincitore nel 2000, Ivan basso che ha trionfato nel 2006 e 2010 e Scarponi nel 2011. Il percorso renderà omaggio anche a Fausto Coppi, Gino Bartali, Marco Pantani ed Ercole Baldini. La sfilata di campioni si è conclusa con i due italiani più forti del momento, Vincenzo Nibali e Fabio Aru. Tra gli altri italiani sarà la terza per Ortisei e la prima per l’esordiente Castellania.
“E’ un giro in cui bisogna essere pronti dall’inizio alla fine – ha evidenziato Nibali nelle dichiarazioni rilasciate all’Ansa – se si partecipa bisogna arrivare con una condizione invidiabile”. E a chi gli chiede se il programma del giro sia troppo duro risponde che “ci sono dei passaggi veramente impegnativi. Nella prima settimana ci sono arrivi in salita e l’ultima è molto impegnativa, bisogna studiarla bene. Nella testa di ogni corridore c’è sempre la vittoria finale, ma non è semplice. Bisogna viverlo giorno per giorno”. Il corridore messinese però non è ancora sicuro di esserci. “Il mio programma non è ancora stilato, inizio stasera in Croazia con la mia nuova squadra, la Bahrain Merida”. Ma l’interesse a venire al Giro c’è. “Mi piace e poi c’è la partenza da Messina. In maglia rosa? Può essere una buona cosa, mi piace restare con i piedi per terra”.