Edito da Sellerio, “Cinque indagini romane per Rocco Schiavone” ha ottenuto il riconoscimento letterario riservato alle raccolte di racconti. La finale del Premio Chiara si è svolta domenica 23 ottobre a Varese, in una delle sale delle Ville Ponti.
A conclusione del festival, il premio è stato attribuito ad Antonio Manzini, cinquantaduenne romano già scrittore di romanzi, attore e sceneggiatore italiano. Il volume di Manzini riunisce insieme alcuni racconti precedentemente pubblicati in diverse antologie, che permettono di delineare la figura di un personaggio letterario ormai noto: il vicequestore Rocco Schiavone. Tutt’altro che buonista, piuttosto eccentrico e a tratti rozzo, Schiavone cerca di calarsi nei panni del nemico del crimine, accendendosi uno spinello prima di dedicarsi al caso assegnatogli. Ciononostante, è un personaggio affascinante che conquista la simpatia dei lettori. Sarà stato forse il suo spirito a convincere la giuria popolare, composta da 150 persone, a premiare la penna del suo inventore.
Gli altri finalisti erano Valeria Parrella con “Troppa importanza all’amore” edito Einaudi e Giorgio Pressburger con “Racconti triestini” edito Marsilio, a cui è andato invece il premio della stampa.
Per la prima volta si è aperta la sezione esordienti, con il Premio Chiara Giovani. A vincere quest’anno è stato Fabrizio Maroni, figlio dell’ex segretario federale della Lega Nord, con il suo racconto inedito “Il cartone di latte”. Maroni, contrariamente a quanto potessero pensare i più cinici, ha dichiarato: “Lo dedico a mia madre, che mi ha donato tanti libri da leggere e tanti quaderni bianchi su cui scrivere”.
Premio Chiara 2016
Quest’anno a vincere
è lo scrittore Antonio Manzini
25 Ottobre 201649