Ancora rivolta per i pullman di immigrati in provincia di Ferrara: attiva una sola barricata nella Provinciale tra Goro e Gorino, dove vengono fatte passare solo le auto. Il mezzo con a bordo 11 donne (tra cui una incinta) provenienti da Nigeria, Costa d’Avorio e Guinea è stato dirottato verso altri comuni vicino al Delta del Po. Era diretto ieri sera verso l’ostello Amore e Natura di Gorino, frazione di Goro, paese di 200 abitanti in provincia di Ferrara. La decisione del prefetto, Michele Tortora, di requisire cinque stanze della struttura era arrivata nel pomeriggio, dopo che il proprietario dell’ostello, Filippo Rubini, come ha dichiarato alla Nuova Ferrara, si era detto non disponibile ad ospitare i migranti.
Il sindaco lamenta di non essere riuscito a comunicare la decisione ai suoi cittadini, quando è giunto l’avviso dell’arrivo dei pullman. Immediata la reazione dei cittadini di Gorino e Gorio che con bidoni di ferro e bancali di legno hanno eretto una vera e propria barricata per impedire il passaggio del mezzo. La protesta, iniziata alle 19, è continuata con urla contro il governo e i migranti, ma non è mai sfociata in episodi di vera violenza.
La protesta pare aver sortito gli effetti sperati dopo la mediazione raggiunta con prefettura, carabinieri e polizia, e grazie all’intervento del sindaco di Ferrara e di altri comuni. Le migranti sono state portate in altre strutture tra Comacchio, Fiscaglia e Ferrara. «Sono due anni e mezzo che facciamo riunioni con i sindaci e gli amministratori della provincia – spiega il prefetto Tortora -, che lancio appelli perché diano una mano a gestire l’emergenza: soprattutto ai sindaci dei comuni che, come Goro e Gorino non ospitano alcun migrante». Si è trattato già di un procedimento d’emergenza, per rispondere alle esigenze del piano nazionale sull’accoglienza. Secondo una nota della prefettura sono in arrivo altre sette persone nel ferrarese per un totale di 18 richiedenti asilo, scappati dai loro paesi d’origine per guerra e carestie.