Battlefild è uno di qui titoli che i gamer (appassionati di video giochi) di tutto il mondo attendono. Quest’anno EA, la stessa casa di produzione del gioco di successo “Fifa”, ha voluto ambientare uno degli scenari del videogame sul Monte Grappa. La montagna è stata teatro di feroci battaglie durante la Grande guerra ed ora, sulla sua sommità, è stato costruito un sacrario dove riposano i caduti, specialmente Alpini.
Mai nel nostro paese l’uscita di un videogioco era stata accolta con tante polemiche da parte delle istituzioni. Ovviamente le più aspre sono nate in Veneto: il presidente della regione Zaia ha parlato di un sacrilegio, di un gioco irrispettoso dei nostri morti che è ambientato in un cimitero. Il presidente ha proposto sarcasticamente ai creativi della casa di produzione di ambientare la prossima edizione del gioco al Bataclan, o a Nizza. Anche l’associazione alpini si è ribellata e ha bollato come inaccettabile sul piano culturale l’intera operazione. In particolare, il presidente dall’associazione Favero ha sottolineato come la presenza di questo genere di titoli sul mercato sia fuori luogo rispetto alla situazione geopolitica e ai rischi della nostra epoca.
Tuttavia molte di queste polemiche risultano forvianti. Per esempio, la filmografia recente è piena di rivisitazioni di tremendi eventi bellici. Tragedie che spesso hanno riguardato soldati o personaggi italiani, ma che non hanno suscitato tutte queste polemiche. Raffaele Panno, presidente dell’Associazione degli alpini trevigiani, ha sostenuto che non ci può essere divertimento con la morte, ma come disse Woody Allen in uno dei sui film più famosi: non ho mai visto giocare nessuno con pacifisti di piombo.