Oggi la Commissione UE invierà delle lettere a sei Paesi chiedendo chiarimenti sulle bozze di legge di Bilancio che hanno presentato. Tra i governi sollecitati, oltre a Francia, Olanda, Belgio, Spagna e Portogallo, ci sarà quello italiano. Bruxelles suggerirà le modifiche richieste al governo per chiudere la partita sui conti: vengono considerate “eccessive” le coperture una tantum che non garantiscono la tenuta del bilancio e troppo generoso lo sconto sul deficit quantificato dal governo Renzi. L’Italia resta in bilico su un decimale: Roma ha fissato il deficit al 2,3%, contro il 2,2 pattuito con la Commissione. Il premier Renzi ieri, intervistato da Lucia Annunziata durante la trasmissione “In mezz’ora”, ha definito la missiva “fisiologica” aggiungendo: “Il problema non è lo 0,1%. Noi difendiamo gli interessi dell’Italia”. Renzi ha chiesto sostegno nella sfida per ridiscutere nel 2017 il Fiscal Compact, ed è pronto a ricambiare a muso duro le richieste trancianti dell’Unione Europea: “La composizione della manovra non si cambia”. Muro contro muro aggiornato a fine anno. Bruxelles rispetterà il calendario stilato la scorsa settimana: prima la lettera che terrà aperta la porta a una bocciatura della manovra che tuttavia, nonostante le regole lo permetterebbero, non sarà rigettata già il 31 ottobre. Il 9 novembre la presentazione delle previsioni economiche, a metà mese l’opinione (negativa ma non irreversibile) sulla finanziaria e solo dopo Natale l’eventuale bocciatura definitiva con l’apertura di una procedura di infrazione sui conti. Il premier Renzi ha dichiarato che in settimana il testo della finanziaria arriverà in Parlamento.
Le forbici dell’UE sul bilancio italiano
24 Ottobre 201652
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