Si scaldano nuovamente gli animi sul tema Brexit. Il Consiglio Europeo, che si è riunito ieri a Bruxelles per affrontare le questioni riguardanti immigrazione, commercio e Russia – con relativo intervento in Siria – non ha potuto evitare il caso britannico. «Se la premier May vuole una Brexit dura, allora i negoziati per l’uscita non saranno da meno» ha esordito François Hollande, presidente francese.
Il referendum britannico, in realtà, non era in programma durante il vertice, ma il presidente del Consiglio Ue, Donald Tusk, ha concesso al primo ministro anglosassone – nella sua prima seduta – di esporre lo stato attuale del Paese. Un confronto avvenuto a fine summit, dove la May ha sottolineato che non vi sarà un altro referendum e che la notifica formale di richiesta di uscita dall’Unione europea avverrà non prima di marzo 2017 (i commissari sono ancora da nominare). Ribadendo: «Il Regno Unito resterà sempre un partener forte e sicuro per l’Ue, nell’interesse di entrambe le parti. Continueremo a lavorare spalla a spalla».