Primo giorno e prima vittoria della Ferrari a Wall street, il titolo del Cavallino ha fatto subito segnare un guadagno del 15% con una chiusura del +5,77%. Le strada che accoglie la Borsa di New York si è tinta dei colori di Maranello, e per l’occasione, la campanella che ha dato il via alle contrattazioni si è trasformata in un semaforo verde che ha fatto balzare il titolo “Race”dell’azienda.
Entusiasta Marchionne che ha parlato di “una soddisfazione enorme e un grandissimo lavoro”. Intrattenendosi con i giornalisti fuori dall’ufficio del Nyse, circondato da vari modelli Ferrari, il presidente della rossa ha spiegato che la quotazione offre al gruppo di Maranello la possibilità di farsi vedere sul mercato finanziario e di “rendere visibile il marchio”. Per il manager italo-canadese “la cosa importante era staccare la Ferrari da un conglomerato che la oscurava”. Soddisfatto anche il presidente di Fiat Chrysler Automobiles John Elkann che ha così commentato: “Vedere due grandi società insieme quotate a Wall Street è stata una fortissima emozione”.
Stranezze. Ma se oltreoceano la Ferrari sorride, a Piazza Affari inatteso tonfo di Fca. Pochi istanti dopo il debutto a Wall Street dell’azienda di Maranello, il titolo di Fca è crollato a Piazza Affari. Le azioni del Lingotto hanno segnato un vero e proprio tonfo e hanno chiuso le contrattazioni a -5,27% a 13,47 euro.
Senza parole gli operatori milanesi: gli analisti non riescono a spiegare quali “meccanismi” possano essere scattati in concomitanza del debutto della rossa a Wall Street. “Numeri alla mano – afferma un gestore – la reazione non è comprensibile né giustificata: se Ferrari viene collocata a 52 dollari e apre a 60, allora anche Fca dovrebbe aumentare di valore. Non si capisce, questo mercato è incomprensibile”.
Domenico Cappelleri