Dopo il braccio di ferro tra governo e centristi sul discusso disegno di legge Cirinnà sulle Unioni civili, approdato al Senato, arriva anche la stoccata di monsignor Nunzio Galantino, segretario generale della Conferenza episcopale italiana (Cei): «Vorrei che fosse chiaro che se dovessi fare una legge sulla famiglia non farei il ddl Cirinnà». «Il governo non è la Chiesa. Ma io chiedo che la politica non sia strabica – ha detto ieri monsignor Galantino ai microfoni di “In mezz’ora” su RaiTre – Non si può pensare a un governo che da una parte sta investendo tantissime energie per queste forme di unione particolari, e dall’altra sta mettendo all’angolo, con la politica fiscale, la famiglia fatta di padre, madre e figli che deve essere un pilastro fondamentale della società».
L’appello. Non ci sarà ostruzionismo alla legge da parte dei vescovi, ha assicurato il segretario della Cei, augurandosi che il Parlamento non ne abbia bisogno e che «si riesca ad avere con chiarezza attenzione alla famiglia tradizionale». «Io voglio fare un appello ai cattolici, ma non solo – ha aggiunto mons. Galantino – perché la famiglia fatta da padre, madre e figli non è un problema della Chiesa, è una realtà, presente nella Costituzione, che riguarda tutta la società». «Se qualcuno viene dall’estero e legge solo i giornali italiani ha l’impressione che in Italia ci siano solo i problemi delle coppie di fatto e non quelli delle famiglie normali – ha proseguito – A noi non va bene».
Adozioni gay. La possibilità per le coppie omosessuali di adottare bambini resta esclusa dal ddl Cirinnà, ma di fatto la legge permette la “Stepchild Adoption”, cioè l’adozione di figli già riconosciuti da uno solo dei due partner. Su questo punto «il Pd lascerà libertà di coscienza», ha annunciato ieri il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi, intervenuto al programma “L’Arena” su RaiUno, precisando che «non ci saranno rotture del governo e di maggioranza» e che «è possibile trovare un accordo». Si confermano favorevoli al ddl i parlamentari 5 Stelle («Noi siamo per le unioni civili, quindi ci troveremo nelle condizioni di fare il bene delle persone che aspettano da 20-30 anni», ha ribadito il capogruppo M5S al Senato, Gianluca Castaldi), mentre restano contrari i centristi, convinti che la Stepchild Adoption possa incentivare la pratica dell’utero in affitto, ancora illegale nel nostro Paese. «Per noi va bene quel che ha detto la Boschi – ha dichiarato il ministro dell’Interno, Angelino Alfano – Noi abbiamo alcuni sì e alcuni no. Sì al rafforzamento dei diritti patrimoniali di ciascun singolo soggetto della coppia e no alla equiparazione al matrimonio e alla adottabilità dei figli da parte delle coppie dello stesso sesso». Per il leader di Ncd le adozioni gay sono «un grande errore, perché ogni bambino ha diritto ad avere un papà e una mamma», per questo Alfano ha annunciato che il partito chiederà l’uso del voto segreto, affinché tutti i parlamentari contrari all’adozione delle coppie gay «possano esprimersi fuori da ogni rischio di ritorsione».
Alessandra Aurilia