Fori tutti, e stavolta per davvero. Firmata la lettera di dimissioni, Ignazio Marino lavora alacremente al coronamento del suo cavallo di battaglia: la pedonalizzazione completa dei Fori imperiali. Il cerchio si chiude: uno dei primi provvedimenti del sindaco del Partito Democratico – nell’estate 2013 – fu, infatti, proprio lo stop alla circolazione per i veicoli privati e – in parte – per i taxi da piazza Venezia al Colosseo. La delibera di giunta alla quale Marino sta lavorando – che non dovrà essere sottoposta al voto dell’assemblea capitolina – imporrà lo stop completo al traffico, con gli autobus che dovranno percorrere strade alternative.
Pd frena. Il tempo a disposizione, però, è poco: il 2 novembre le dimissioni del sindaco diventeranno irrevocabili. Ecco perché Stefano Esposito, l’ex assessore ai Trasporti voluto da Renzi e dimessosi per dare la spallata definitiva al sindaco, tenta di bloccare il provvedimento, ammettendo che, sì, «sarebbe straordinario, ma attenzione a non fare un pasticcio» e consiglia – è lecito credere in accordo con il premier – di rimandare tutto al primo dicembre, quando il nuovo commissario potrà lavorare a «un quadro preciso sulla riorganizzazione della viabilità collaterale». Marino, però, non ne vuole sapere di rinunciare a quello che considera l’ultimo regalo, una «passeggiata nella storia» da consegnare a romani e turisti in vista del Giubileo.
La via di Mussolini. Quella stessa via dell’Impero inaugurata da Mussolini il 28 ottobre del 1932 – in occasione del decennale della marcia su Roma – e concepita per essere percorsa in parata sull’automobile con la vista mozzafiato del Colosseo all’orizzonte e il Vittoriano alla spalle. Il Duce – che per realizzarla “calpestò” reperti archeologici di grandissimo valore – aveva bocciato l’idea della passeggiata archeologica, che invece stuzzica Marino.
Il Pd trema. «Ci stiamo lavorando da tempo, queste cose non si improvvisano – spiegano dal Campidoglio – l’Agenzia della mobilità ha già studiato da tempo soluzioni alternative che tra l’altro già sono state utilizzate per alcuni periodi limitati come per il Natale di Roma e altre festività». Già, proprio quelle soluzioni che non sono piaciute alla maggior parte dei romani – costretti a giri lunghi con conseguenti perdite di tempo – e benché meno ai negozianti, che hanno da subito lamentato un calo del giro di affari. Proprio per questo il Pd capitolino trema, prefigurando un ulteriore caduta di consenso, dopo lo scandalo “Mafia Capitale” e le tante gaffe del sindaco dimissionario. Col rischio, che la “passeggiata nella storia” si trasformi per i “dem” nel viale del tramonto.
Nino Fazio