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Ius soli, primo sì alla Camera. La nuova legge passa al Senato

di Alberto Gentile14 Ottobre 2015
14 Ottobre 2015

CRMTKVIUkAAGxp6Addio ius sanguinis, arrivano ius soli “temperato” e ius culturae. Sono proprio queste le nuove fattispecie per l’acquisto della cittadinanza italiana da parte dei minori stranieri, introdotti dalla proposta di legge approvata oggi dalla Camera con 310 si’, 66 no e 83 astenuti. Il ddl cittadinanza ora passerà al Senato.
Saranno quindi cittadini italiani per nascita i figli, nati nel territorio della Repubblica, di genitori stranieri almeno uno dei quali abbia un permesso di soggiorno Ue di lungo periodo. Servira’ la dichiarazione di volontà di un genitore – o di chi ne esercita la responsabilità – all’ufficiale dello stato civile del Comune di residenza del minore, entro il 18esimo anno. In assenza di tale dichiarazione potra’ essere il diretto interessato a richiederla, entro il 20esimo anno.
Altrimenti, per gli stranieri nati e residenti in Italia legalmente, senza interruzioni, fino a 18 anni, il termine per la dichiarazione di acquisto della cittadinanza sale a due anni dalla maggiore età. Il principio dello isu soli non si applicherà però ai cittadini europei, visto che il permesso di lungo periodo è previsto solo per gli Stati extraUe. Tutto ciò per quanto riguarda lo ius soli.
Ma le novità non finiscono qui, secondo lo ius culturae possono invece ottenere la cittadinanza i minori stranieri nati in Italia, o entrati entro il 12esimo anno, che abbiano frequentato regolarmente per almeno cinque anni uno o più cicli presso istituti del sistema nazionale di istruzione, o percorsi di istruzione e formazione professionale triennali o quadriennali. La frequenza del corso di istruzione primaria deve essere coronata dalla promozione. La richiesta spetta al genitore, cui e’ a sua volta richiesta la residenza legale, o all’interessato stesso, entro due anni dalla maggiore età.
Dura la reazione del M5s: “Una legge inutile che non semplifica la materia ma la complica ulteriormente, frazionando i diritti e mettendo, nero su bianco, che non tutti sono uguali di fronte alla legge”. Mentre è soddisfatto il premier Matteo Renzi: “Si può essere o meno d’accordo su ciò che stiamo facendo, ma lo stiamo facendo: la lunga stagione della politica inconcludente è terminata. Le riforme si fanno, l’Italia cambia. Avanti tutta, più decisi che mai”.

Alberto Gentile

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