I poteri forti del calcio italiano sotto assedio da parte dei magistrati. Venerdì la Guardia di Finanza infatti ha fatto irruzione negli uffici di alcune società di calcio di Serie A e B, sequestrando carte utili a ricostruire l’assegnazione dei diritti televisivi per la Serie A, avvenuta la scorsa primavera. Il filone di indagine aperto dalla Procura di Milano ipotizza i reati di turbativa d’asta, turbata libertà degli incanti e ostacolo all’attività degli organi di vigilanza, sempre in relazione alla compravendita dei diritti televisivi. Le perquisizioni sono state eseguite su disposizione del procuratore aggiunto Giulia Perrotti e dei pm Roberto Pellicano e Giovanni Polizzi, titolari dell’indagine. Quattro giorni fa intanto è stato arrestato Andrea Baroni, fiscalista e tra i soci della Tax and Finance (T&F), società di consulenza fiscale di diritto inglese con sede operativa a Lugano e con uffici in tutto il mondo che ieri si è avvalso della facoltà di non rispondere. Baroni, stando a quanto riportano le agenzie, è accusato di associazione per delinquere finalizzata al riciclaggio di denaro frutto di evasione fiscale di clienti italiani assieme ad altre persone essendo, per i pubblici ministeri, uno dei soci della Tax and Finance (T&F), società di consulenza fiscale con sede a Lugano e di diritto inglese con uffici in tutto il mondo. Società che tra i clienti, come risulta dall’ordinanza del gip, ha anche la Infront Italy srl di Marco Bogarelli, advisor della Lega Calcio nella vendita dei diritti televisivi delle squadre di serie A e B per i campionati 2015/2017.
Ma quello riguardante la compravendita dei diritti televisivi non è l’unico filone seguito dalla Procura di Milano. Sotto osservazione infatti sono finiti anche i bilanci di Genoa e Bari. La società genovese infatti avrebbe messo a posto i conti con una iniezione finanziaria da 15 milioni in tre rate, tutta da verificare. “Il Genoa è una delle squadre perquisite ma siamo tranquillissimi – ha subito commentato Preziosi, presidente del club rossoblu – i soldi che servivano al nostro bilancio li ha messi l’azionista di riferimento, cioè io”.
Più soft l’aggiustamento operato dal Bari, quasi 500.000 euro arrivati da Infront come sponsorizzazione della seconda maglia con modalità di cui Paparesta, presidente dei galletti, rivendica la legittimità. Certo pare strano che una società di Serie B venga sponsorizzata dall’advisor della Serie A. Della vicenda in effetti si sarebbe dovuta occupare la Covisoc, che sarebbe stata “ostacolata” secondo gli inquirenti, e stando a quanto riportato da ‘La Gazzetta dello Sport’ da Claudio Lotito.
Il calcio italiano torna in tribunale, si salvi chi può.
Il calcio italiano torna in tribunale: sotto inchiesta bilanci e diritti tv
13 Ottobre 201537