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La Corte dei Conti brasiliana inchioda la presidente Dilma Rousseff: «Ha truccato il bilancio 2014»

di Renato Paone09 Ottobre 2015
09 Ottobre 2015

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Dilma Rousseff, presidente del Brasile,  ha «commesso una serie di atti illegali per coprire il crescente deficit dei conti, alterando il bilancio dello Stato 2014». Questo quanto dichiarato dalla Corte dei Conti di Brasilia che per la prima volta in 80 anni, l’ultima risale al 1937, ha bocciato il bilancio di un presidente.
«I conti non sono in condizioni di essere approvati e noi raccomandiamo di respingerli», ha detto il giudice Augusto Nardes, stabilendo assieme agli altri membri della Corte che la Rousseff, in piena campagna elettorale per il suo secondo mandato, «ha manipolato la finanziaria dell’anno scorso in modo da nascondere la crescita del debito». E, adesso, la presidente brasiliana rischia l’impeachment. I magistrati contabili contestano al governo di aver utilizzato fondi derivanti da prestiti concessi dalle banche pubbliche per nascondere i buchi del bilancio. Il governo ha replicato di non aver fatto nulla di illegale e di essersi attenuto alle linee di precedenti bilanci.
La risposta del governo non si è fatta attendere: il ministro della Giustizia brasiliano ha immediatamente annunciato che si appellerà alla Corte Suprema contro la decisione della Corte dei Conti. Il ministro Luis Adams ha spiegato che «la partita non è finita» e per questo l’ultima parola spetterà alla Corte Suprema perché «non c’è alcuna base legale per giustificare la decisione della Corte dei Conti federale sulla gestione del bilancio 2014 da parte del presidente».

Renato Paone

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