Nella cornice della Terrazza Caffarelli in Campidoglio si è svolta la consegna del Premio Anima 2015. Il filo conduttore dell’edizione di quest’anno è stato il richiamo alla storia e agli errori del passato, valorizzando il contributo apportato da personalità del mondo dell’arte e della cultura alla crescita di una coscienza etica volta alla sensibilizzazione dell’opinione pubblica sui temi legati a responsabilità sociale e sostenibilità.
La giuria presieduta da Luigi Abete ha premiato i vincitori nelle categorie cinema, giornalismo, letteratura, musica, fotografia e teatro. I riconoscimenti sono andati a Michele Alahaique per il film “Senza nessuna pietà” che racconta il sottobosco criminale in una periferia romana raccontata in chiave pasoliniana, a Wim Wenders per il film documentario “Il sale della terra” e a Enrico Deaglio per il volume “Storia vera e terribile tra Sicilia ed America”. Sono stati assegnati riconoscimenti anche a Luca Barbarossa e Neri Marcorè nella sezione musica, a Monica Maggioni nella categoria giornalismo e al giovane fotografo Alex Masi.
A margine della premiazione Sabrina Florio, presidente di Anima, ha spiegato i criteri di valutazione della giuria: «Una riflessione sull’importanza della storia: attorno a questo tema ruotano i vincitori di quest’edizione del Premio Anima che richiamano l’attenzione sull’importanza di contribuire al percorso di crescita del nostro sistema economico».
Valerio Dardanelli