L’incubo di Federica Angeli, cronista di Repubblica, è iniziato due anni fa quando ha iniziato a indagare per il suo giornale sul racket degli stabilimenti balneari a Ostia. Da quel momento è stata costretta a vivere sotto scorta. Il 2 ottobre è stata ospite di Enrico Mentana su La7. Ha parlato, senza peli sulla lingua, facendo nomi e cognomi, di Mafia capitale e del filone di indagine che riguarda il litorale romano. Dopo poche ore, il suo profilo facebook è stato ricoperto di insulti. «Comprati una bara», «Morirai sparata» e molte altre frasi del genere hanno inondato la sua pagina personale. L’autore della maggior parte dei post è un presunto tecnico dell’Enel che ha soltanto dieci amici tra i suoi contatti, cinque dei quali si chiamano Casamonica. Probabilmente si tratta di un finto profilo.
«Prima si limitavano alla diffamazione, ma ora gli insulti sono diventati minacce. Queste persone utilizzano gli stessi termini di Roberto Spada, uno degli appartenenti all’omonimo clan di Ostia di cui ho denunciato il malaffare», ha dichiarato la Angeli. «Stanno creando intorno a me un clima di odio che mi spaventa. Tutto ciò crea un grave danno alla sicurezza mia e dei miei figli. Sono spaventata», ha concluso la cronista di Repubblica. Solidarietà a Federica Angeli è stata espressa dall’Unione Cronisti che in un comunicato ha sottolineato la sua vicinanza a «una giornalista coraggiosa, testimone instancabile che non ha mai avuto paura di dire la verità».
Valerio Dardanelli
