L’Isis ha rivendicato l’uccisione di Cesare Tavella, 50 anni, il cooperante italiano morto ieri in Bangladesh. A riferirlo su Twitter Rita Katz, direttrice del Site Intelligence Group. Il cooperante si trovava nella capitale Dacca quando è stato raggiunto da alcuni colpi d’arma da fuoco mentre stava facendo jogging nel quartiere delle ambasciate. A sparare due uomini in moto che sono fuggiti. Ucciso perché occidentale, questa la spiegazione data dai militanti dello Stato Islamico e poi confermata dalla Farnesina.
E stata la polizia locale a diffondere la notizia, specificando che l’omicidio del cooperante era stato abbondantemente premeditato dai miliziani dell’Isis. Tavella, in Bangladesh per conto di una Ong olandese, la “Icco Cooperation” un’organizzazione interreligiosa di cooperazione che collega l’imprenditoria olandese con i Paesi in via di sviluppo.
A conferma della premeditazione del fatto, la polizia locale ha dichiarato che al momento del ritrovamento la vittima non aveva con sé soldi ed era arrivata in Bangladesh da poco. In Bangladesh c’è una considerevole presenza islamista, cresciuta esponenzialmente nell’ultimo periodo. Il ministro degli esteri Paolo Gentiloni ha espresso il suo cordoglio ai familiari di Tavella.