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Migranti, in massa spinti verso la Croazia. “Chiudiamo le frontiere”

di Maria Lucia Panucci18 Settembre 2015
18 Settembre 2015

Proteste EPA/ZOLTAN BALOGH HUNGARY OUT

La Croazia dice stop ai migranti e chiude tutti i valichi di frontiera con la Serbia. “Siamo pieni – ha affermato a sorpresa ieri pomeriggio il ministro dell’Interno Ranko Ostojic – abbiamo esaurito le capacità di accoglienza”. Negli ultimi due giorni sono entrati nel Paese più di 11mila profughi. Sono quelli che, dopo aver perso il braccio di ferro con l’Ungheria, hanno accettato di seguire l’itinerario croato pur di arrivare in Germania e nel resto del nord Europa. Da giorni si trovavano sotto un sole cocente della città di Horgos e hanno disperatamente implorato il premier ungherese, Viktor Orban, di abbattere il muro della vergogna innalzato al confine con la Serbia ma non ce l’hanno fatta. All’inizio la Croazia si è detta pronta ad aprire le sue porte per far passare i migranti ma ora rischia veramente il collasso. “Non vogliamo impedire a nessuno di proseguire il suo viaggio – ha spiegato il primo ministro Zoran Milanovic – ma non ce la facciamo più”.
Momenti di forte tensione si sono avuti ieri pomeriggio a Tovarnik, quando centinaia di migranti, sfiniti dall’attesa di un treno che non arrivava mai, hanno sfondato alla stazione i cordoni della polizia. Vi sono state scene di caos con diversi profughi che hanno accusato malori e sfinimenti. E proprio perché il flusso dei migranti della rotta balcanica non sembra voler cedere, l’Ungheria, preoccupata, ha cominciato a costruire un altro muro, proprio al confine con la Croazia. “Dobbiamo fare la stessa cosa fatta alla frontiera con la Serbia”, ha affermato il premier Orban. Anche la Slovenia non è rimasta a guardare: ha deciso di rein¬tro¬durre i con¬trolli alle fron¬tiere per dieci giorni men¬tre la Bul¬ga¬ria ha man¬dato altre truppe al con¬fine con la Turchia.

Un’altra bimba siriana annegata – Continua inesorabilmente a crescere il numero dei migranti che perdono la vita in viaggio alla ricerca di una vita migliore. Dopo la tragedia del piccolo profugo di Kobane, Aylan Kurdi, sulla spiaggia turca di Bodrum, un’altra bambina siriana di 4 anni è morta annegata per il naufragio di un barcone al largo della costa di Cesme, nella provincia occidentale turca di Smirne. Lo riferisce l’agenzia statale Anadolu.
Un altro profugo è rimasto invece fulminato nel sito francese dell’Eurotunnel, il tunnel sotto alla Manica. Aveva vent’anni ed ha perso la vita mentre cercava di salire su una navetta ferroviaria per trasporto dei Tir.

Ancora paura su un treno diretto a Rotterdam – Arrestato un sospetto terrorista – Dopo il fallito attentato sull’Amsterdam-Parigi lo scorso 21 agosto, quando un 26enne di origine marocchina ferì tre persone, tra cui due marines americani, torna la paura su un treno Thalys per sospetto di un nuovo atto terroristico. I vagoni sono stati completamente evacuati sul binario 3 della stazione di Rotterdam perché un uomo è fuggito di fronte a due agenti e si è chiuso in una toilette del treno. Si è subito pensato che fosse un terrorista ed è scattato l’allarme. I poliziotti lo hanno arrestato dopo tre ore. Non era armato e al momento non si sa ancora se fosse un terrorista.
La società Thalys ha comunque fatto sapere che i passeggeri non hanno corso alcun rischio.

Maria Lucia Panucci

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