HomeCronaca Riforma Senato. Al via la prima lettura a Palazzo Madama. Renzi: “Ho i numeri”

Riforma Senato. Al via la prima lettura a Palazzo Madama. Renzi: “Ho i numeri”

di Raffaele Sardella17 Settembre 2015
17 Settembre 2015

grassoSi andrà avanti a tappe forzate con la riforma del Senato che prevede il superamento del bicameralismo perfetto. Lo ha deciso la maggiornza, che oggi ha dato il via alla discussione in aula del DDL Boschi. Il voto finale non prima di giovedì prossimo, quando saranno chiusi i termini per la presentazione degli emendamenti. Renzi ostenta sicurezza: “Ho i numeri ma voglio portare tutto il partito con me.” Secondo i calcoli del rottamatore, che oggi ha incassato anche il sostegno di tre senatrici tosiane (movimento Fare!), la riforma supererà la conta con uno scarto di almeno 70 voti.

Dello stesso avviso il Ministro delle riforme costituzionali Maria Elena Boschi, che è già proiettata verso le tappe successive per l’approvazione: «Abbiamo l’esigenza di rispettare la data del 15 ottobre, perché poi dobbiamo presentare la legge di Stabilità – dichiara il ministro in un’intervista al Corriere della Sera – L’Europa ci riconosce spazi finanziari di flessibilità se in cambio facciamo le riforme. La sola clausola delle riforme vale qualcosa come otto miliardi da spendere.»

Nonostante i numeri sfavorevoli le opposizioni annunciano battaglia, con il leghista Roberto Calderoli che ha già pronti 500mila emendamenti. Resistenze anche sul fronte interno al partito (la minoranza interna conta 28 senatori), anche se Pierluigi Bersani smorza i toni: “nessuno vuol fare cadere il governo, ma bisognerebbe lasciare un po’ di margini sui grandi temi al Parlamento.”

Infine resta da sciogliere il nodo sull’art. 2 del testo Boschi. Il presidente del Senato Piero Grasso deve pronunciarsi sull’ammissibilità degli emendamenti all’articolo 2 (la parte che regola la non rielettività dei futuri senatori). Se la seconda carica dello Stato ribalterà la decisione del presidente della commissione Affari costituzionali, Anna Finocchiaro, potrebbe aprirsi una falla nella maggioranza: i voti dei senatori meno convinti (Ncd ed Ex Forza Italia fittiani) non sarebbero più una certezza. Finora Grasso non ha lasciato trapelare nulla sulle sue intenzioni (“Parlerò in aula. Il mio ruolo è quello di giudice d’appello”) ma i dissidenti del Pd non si aspettano colpi di scena. Al massimo, secondo l’opinione diffusa, l’ex magistrato riaprirà le danze per un singolo comma.

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