Bisogna mettere un freno “ai luoghi comuni, alcuni anche offensivi, sulla donna tentatrice che ispira al male”. Lo ha detto il Papa, durante la catechesi dell’udienza generale di ieri in piazza san Pietro. Davanti a migliaia di fedeli, Francesco ha citato un passo della Genesi che rivela la teologia della donna, presente nella religione cattolica: “Io porrò inimicizia tra te e la donna, tra la tua stirpe e la sua stirpe (Gn 3,15a). Sono le parole che Dio rivolge al serpente ingannatore, incantatore. Mediante queste parole Dio segna la donna con una barriera protettiva contro il male, alla quale essa può ricorrere – se vuole – per ogni generazione. Vuol dire che la donna porta una segreta e speciale benedizione, per la difesa della sua creatura dal Maligno!”.
Non bisogna pensare alla cacciata dall’Eden di Adamo ed Eva come a un abbandono da parte di Dio. Francesco ha ricordato ai fedeli che gli uomini e le donne non sono mai soli, Dio li protegge sempre. La Bibbia parla chiaro: anche prima di allontanarli dal Paradiso Terreste, il Signore veste Adamo ed Eva di tuniche, non li lascia “nudi al loro destino di peccatori”.
In piazza san Pietro il Pontefice ha inoltre parlato dell’alleanza tra uomo e donna, da sempre esistete. La famiglia ne è l’esempio migliore, a cui Dio ha affidato “l’emozionante progetto di rendere domestico il mondo”. “La famiglia è la base per salvarci da tante distruzioni che minacciano il mondo”, ha detto Francesco. Ecco perché l’alleanza tra uomo e donna deve tornare a “orientare la politica, l’economia e la convivenza civile! Essa decide l’abitabilità della terra, la trasmissione del sentimento della vita, i legami della memoria e della speranza”.
“Cristo, nato da donna, da una donna. È la carezza di Dio sulle nostre piaghe, sui nostri sbagli, sui nostri peccati. Ma Dio ci ama come siamo e vuole portarci avanti con questo progetto, e la donna è quella più forte che porta avanti questo progetto”, ha spiegato il Papa nella sua catechesi sulla famiglia, che anticipa i temi del prossimo Sinodo a Philadelphia.
Corinna Spirito