Almeno 3.221 rifugiati, secondo la polizia ungherese, hanno attraversato il confine con la Serbia nelle ultime 24 ore. Un picco di ingressi mai registrato per il paese europeo che, più di ogni altro, con barriere di filo spinato e cariche della polizia, ha espresso il suo rifiuto a ogni forma di solidarietà. L’ondata, comunque, è destinata a crescere: come conferma l’Agenzia ONU per i rifugiati che martedì ha previsto almeno 42mila nuovi ingressi in Ungheria per la prossima settimana. Si tratta perlopiù di migranti in transito, diretti a paesi, come Germaia e Svezia, che offrono condizioni di asilo migliori. Nonostante ciò il premier ungherese Viktor Orbán, ormai ribattezzato lo “statista anti-profughi”, fa di tutto per complicare la vita ai migranti intenzionati ad attraversare il Paese. Non contento degli oltre 170 km di filo spinato stesi lungo il confine con la Serbia, il capo di Governo ha militarizzato l’area schierando esercito e polizia.
Lo Stato che “sgambetta” i migranti
Le immagini della reporter della web-tv N1TV (emittente vicina all’estrema destra del partito Jobbik) che sgambetta e prende a calci i migranti in fuga dalla carica della polizia hanno fatto il giro del mondo e sono diventate la metafora della crudeltà di un intero Stato. La giornalista, che si chiama Petra Làszlò, è stata licenziata in tronco e ha fatto perdere le sue tracce. Com’era prevedibile la signora è finita nell’occhio del ciclone della stampa internazionale, ma neanche i giornalisti ungheresi sono riusciti a contattarla. Nelle immagini, riprese da un operatore tedesco, la si vede mentre sferra un calcio a una ragazza inseguita da poliziotti armati di manganello. In un altro spezzone Petra, che continua a imbracciare la telecamera, provoca la caduta di un signore che si allontana affannosamente dagli scontri con un bambino tra le braccia. Il direttore dell’emittente, Szabolcs Kisberk, ha definito “inaccettabili” le azioni della sua dipendente mentre sull’Account Facebook dell’emittente compariva un annuncio che “chiudeva la questione” con il licenziamento in tronco. Sulla questione sono tornati alcuni partiti dell’opposizione che hanno comunicato che denunceranno la “camerawoman”.
Vienna ferma i treni dall’Ungheria
Gli stessi numeri in di rifugiati in entrata si registrano in uscita verso l’Austria. Sono almeno 5mila i migranti che hanno passato il confine nelle ultime 24 ore costringendo Vienna a sospendere i collegamenti ferroviari da e per l’Ungheria. Nel comunicato della compagnia ferroviaria nazionale (Obb) si parla di un “sovraccarico” dell’afflusso di migranti. La notizia è apparsa questa mattina sul sito internet del quotidiano austriaco Kronen Zeitung proprio mentre in Danimarca si riaprivano i collegamenti con la Germania.