Per il Centro di accoglienza di Mineo forse non basterà il commissariamento arrivato in questi giorni. Sul tema interviene con un nuovo affondo il ministro per i Rapporti con il Parlamento Maria Elena Boschi che nel corso di un’interrogazione parlamentare ha fatto sapere di aver contattato la prefettura di Catania, per «poi valutare eventualmente la chiusura o meno».
Così potrebbe terminare la storia del più grande centro d’accoglienza d’Europa, anche se l’obiettivo principale dovrebbe essere quello di «riportarlo alla gestione ordinaria», sottolinea la Boschi. Un primo ridimensionamento è già stato fatto: da oltre quattromila presenze si è arrivati a poco più di tremila. Ma il Cara di Mineo resta ancora sovraffollato, con solo duemila posti disponibili.
«A seguito del commissariamento – spiega ancora il ministro – è stata disposta la richiesta alla prefettura competente di provvedere a recedere anticipatamente gli accordi e la convenzione con i comuni interessati» in modo tale da poter provvedere direttamente alla gestione di futuri eventuali appalti.
In risposta agli attacchi del segretario leghista Matteo Salvini, sul centro d’accoglienza è intervenuto anche il ministro dell’Interno Angelino Alfano: «Il Cara di Mineo è un gran ‘bidone’ rifilato dalla Lega ai siciliani», ha attaccato. «Faremo di tutto per deflazionarlo – ha detto – intanto sono stati rafforzati i controlli».