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Giubileo, linee guida per gli appalti. Servirà l’ok di Cantone

di Anna Bigano09 Settembre 2015
09 Settembre 2015

appalti-giubileoDa campionessa di malaffare a modello di trasparenza: a tre mesi esatti dall’inizio del Giubileo straordinario di papa Francesco, Roma cerca di rifarsi l’immagine inquinata dagli ultimi scandali, Mafia Capitale su tutti. E lo fa stabilendo le linee guida per gli appalti per il grande evento, contenute nel protocollo firmato ieri in Campidoglio dal sindaco Ignazio Marino, dall’assessore alla Legalità Alfonso Sabella e da quello ai Lavori pubblici Maurizio Pucci insieme all’Autorità nazionale anticorruzione.
«Saremo più realisti del re: adotteremo delle procedure con meccanismi di trasparenza che vanno al di là di quelli minimi previsti dalla legge», promette Sabella. E spiega: «Ad esempio, se la legge prevede l’invito a cinque, noi inviteremo trenta imprese, o sceglieremo le commissioni giudicatrici per sorteggio e non solo con criteri trasparenti come prevede la legge. E, per la prima volta in Italia, faremo controlli durante l’esecuzione dei lavori, nel momento stesso in cui l’asfalto sta per essere posato».
Dai bandi alle varianti in corso d’opera, ogni atto del Comune relativo ai lavori pubblici da realizzare, per cui finora sono stati stanziati 50 milioni di euro, dovrà essere vagliato dalla task-force dell’Anac («Non è un tutoraggio – specifica però il presidente Raffaele Cantone – ma l’estensione al Giubileo delle misure già sperimentate per Expo»). Sotto la lente dell’Anticorruzione finiranno dunque non solo le fasi preliminari dell’assegnazione degli appalti, ma anche le nomine dei commissari di gara, i capitolati con le specifiche tecniche e le modifiche con un costo superiore al 5% di quanto preventivato, per scongiurare le solite gonfiature ingiustificate dei prezzi. Lo stesso varrà per la risoluzione delle controversie sorte in cantiere e gli eventuali provvedimenti di autotutela o di risoluzione dei contratti con i costruttori adottati dal Comune.
«Ovviamente i controlli devono essere i più veloci possibili per evitare di perdere tempo, perché il tempo è pochissimo», avverte Cantone. Il sindaco, forse per mettere a tacere le polemiche sulle sue ferie statunitensi, rivendica il fatto che il lavoro che in Comune non si è mai interrotto, neppure ad agosto. La sua squadra però è conscia che il margine di manovra è strettissimo: «Siamo veramente all’ultimo minuto utile, è inutile che ci nascondiamo dietro un dito», ammette lo stesso Sabella, assicurando però che non per questo la guardia sarà abbassata.
Per Marino, intanto, il protocollo «è un altro passo importantissimo di discontinuità e cultura rispetto a quanto era accaduto a Roma con la giunta Alemanno, che aveva permesso l’ingresso della criminalità organizzata nelle stanze del Campidoglio. Noi abbiamo chiuso porte e portoni e vogliamo che d’ora in avanti l’amministrazione della nostra città sia un esempio per tutto il Paese».

Anna Bigano

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